Verbicaro (Cosenza)
Orrore. Rabbia. Un misto di sentimenti fa da contraltare alla notizia di un cucciolo di cane, ucciso forse con un machete.
Amara scoperta in una contrada cittadina. È stato un uomo a trovare il cucciolo morto: era riverso in strada, con una grande ferita sul dorso. L’uomo – membro dell’associazione “Italia nostra. Sezione Alto Tirreno cosentino” – è andato in Comune per parlare con il sindaco, Francesco Silvestri. Non è la prima volta che nel paese si verificano simili episodi. In una decina d’anni sono stati ammazzati cani, gatti, volpi, uccelli.
I metodi? I più svariati e più feroci: dall’avvelenamento a colpi d’arma. Una situazione a cui bisogna mettere fine. Lo sa bene il primo cittadino, amareggiato e deluso per quel cucciolo di cane barbaramente ucciso e lasciato su una strada deserta. In poche ore, dopo la segnalazione dell’associazione, ha inviato una richiesta al Prefetto Gianfranco Tomao, per un incontro urgente, eventualmente con il Comitato provinciale di Pubblica sicurezza. Si vuole, anzi si deve discutere di questi crimini che, a cadenza ravvicinata, si susseguono nelle stradine, specie quelle di campagna, di Verbicaro.
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