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Aziende nel mirino del racket a Vibo e Cosenza

Aziende nel mirino del racket a Vibo e Cosenza

Aziende calabresi nel mirino degli emissari del racket. Due gravi episodi, gli ultimi di una serie infinita di violenze e intimidazioni, si sono verificati nelle prime ore di ieri a Vibo e nell’area urbana cosentina. Particolarmente cruento l’episodio avvenuto intorno alle 7 nel cantiere vibonese in cui è impegnata l’impresa edile Cooper Poro di Rombiolo, con l’esplosione di sette colpi di pistola proprio mentre gli operai s’apprestavano a iniziare la loro giornata di lavoro. A Zumpano, dove la ditta Lo Gullo di Rende sta tirando su alcuni appartamenti, davanti al box usato come spogliatoio è stata invece rinvenuta una bottiglia incendiaria accompagnata da cinque proiettili. La scoperta l’ha fatta lo stesso titolare, il signor Andrea Lo Gullo, che ha immediatamente reagito con coraggio e fermezza: «Mi possono pure ammazzare, ma io non cederò mai e poi mai». «Circa vent’anni fa ho subìto due attentati – racconta l’imprenditore edile – in un’occasione mi hanno fatto saltare in aria una ruspa, nel secondo caso hanno cercato di aggredirmi fisicamente, ma mi sono difeso e alla fine ho fatto pure arrestare i responsabili». Di eroismo il signor Lo Gullo non vuole tuttavia sentirne parlare: «Io sono una persona che lavora, la mia azienda è operativa da 38 anni tanto nel settore privato quanto con le istituzioni. Ai miei operai, padri di famiglia come me – aggiunge – ho sempre pagato tutto, coi contributi naturalmente in regola. I soldi me li sudo e non saranno certo questi vili “messaggi” a intimorirmi. Perché a me interessa soltanto la mia famiglia». Ed è proprio legata ai suoi cari la maggiore preoccupazione, perché episodi del genere turbano inevitabilmente la serenità d’un nucleo familiare. «Mi scusi lo sfogo – chiude Lo Gullo – ma lo ripeto ancora e ancora: io non cederò mai». Su quanto accaduto nel cantiere di Zumpano nella notte tra lunedì e ieri stanno adesso indagando i carabinieri, prontamente allertati dallo stesso imprenditore edile.

Quella ai danni dell’azienda Lo Gullo è dunque la terza inquietante intimidazione avvenuta nell’area urbana bruzia nel giro di una manciata di giorni. Tre singoli episodi accomunati dalle medesime modalità d’azione: bottiglie incendiarie insieme a proiettili o cartucce. Venerdì scorso, a finire nel mirino è stata una ditta che sta eseguendo per conto del Comune di Cosenza delle ristrutturazioni nel centro storico cittadino. Il giorno dopo, a Rende, la stessa amara scoperta è toccata ai titolari d’una concessionaria di moto appena inaugurata. Solidarietà nei confronti di Lo Gullo e degli altri imprenditori pesantemente minacciati è stata espressa da Natale Mazzuca e Giovan Battista Perciaccante, rispettivamente presidente di Unindustria Calabria e numero uno di Ance Cosenza. «Tentano di indebolirci – afferma il rappresentante degli industriali calabresi – ma non arretreremo».

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