Il rinnovamento, come sempre, si conferma patrimonio di tutti i candidati a sindaco. Su questo nobile proposito è stata impalcata una campagna elettorale vivace ma quasi ovunque all’insegna del politically correct. Solo a Paola il confronto è divampato in un tutti contro tutti, senza esclusione di colpi. I protagonisti della sfida hanno riportato a galla passioni antiche che sembravano seppellite dalle nuove tecniche di comunicazione. E così è sembrato rivivere gli scontri di un tempo quando dai palchi si denunciavano i vizi dei “rivali” e si dichiaravano le proprie immense virtù. Ai nastri di partenza sono in cinque, uniti dal medesimo progetto: governare la città nel prossimo quinquennio. Un obiettivo che si contendono Carmelo Meo, Basilio Ferrari, Roberto Perrotta, Enzo Limardi e Pino Falbo. Decideranno gli oltre quindicimila elettori ammessi al voto e che fanno di Paola una città a rischio ballottaggio. Possibilità del turno supplementare condivisa con il più grande centro che si recherà alle urne domani, Acri dove un esercito di 21mila elettori sceglierà il sindaco tra i quattro aspiranti, pronti a misurarsi con un passato pesante caratterizzato da due esperienze amministrative concluse in anticipo con l’arrivo del commissario. Una donna, Anna Vigliaturo, e tre uomini (Pino Capalbo, Mario Bonacci e Maurizio Feraudo) proveranno a tracciare le coordinate di un futuro amminstrativo stabile, senza più sbalzi d’umore.
Nel Cosentino il test di domani coinvolgerà complessivamente 117.212 abitanti che più o meno corrisponde a un settimo dell’intera popolazione residente nella nostra provincia. Un esame che coinvolge anche altre importanti realtà come Amantea, Bisignano, Luzzi e Trebisacce. Sono città diverse accomunate dal medesimo desiderio di rilanciarsi proponendo percorsi economici e produttivi finalmente virtuosi in grado di offrire occupazione ai troppi giovani che aspettano da anni un’occasione. Molti restano e combattono sapendo di perdere la battaglia per la sopravvivenza, altri mollano prima e vanno a cercarsi una possibilità di vita lontano. È la storia del Sud, e il Cosentino, purtroppo, rappresenta il Sud del Sud. Agli amministratori si chiede la spinta verso un cambiamento che, tuttavia, non possono garantire perchè le risorse dei Comuni sono ridotte al lumicino e spesso si tratta di amministrare municipalità avviate al dissesto, senza un centesimo in cassa. Cosa potranno fare i primi cittadini? Cosa potrà fare Giuseppe Vigliaturo, candidato senza avversari di Carpanzano, che con i suoi 298 abitanti è il centro più piccolo dove si voterà? Lo spumante è in frigo, ma i problemi per lui poi cominceranno da lunedì quando dovrà governare un borgo minuscolo con finanze ristrettissime. Da lui si aspetteranno miracoli e fantasia per ribaltare una situazione che mette angoscia.
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