Un ragazzo nigeriano è stato picchiato brutalmente e mandato in ospedale. L’episodio risale alla fine del mese di maggio ma la notizia si è diffusa solo in questi giorni. All’origine della lite la contesa di un posto davanti ad un supermercato di Montalto per chiedere l’elemosina. A compiere l’efferato pestaggio sarebbero stati sui conterranei affiliati alla mafia nigeriana. Dopo la gestione delle prostitute e dei luoghi dove vengono mandate a battere ormai c’è da gestire anche il nuovo business dei presunti poveri che lavano i vetri, vendono oggetti o chiedono l’elemosina ai semafori e, soprattutto, davanti ai supermercati. Il ragazzo che chiedeva pochi spiccioli davanti al supermercato a Montalto non voleva sottostare ai dettami della cosca, per questo è stato pestato a sangue e mandato al pronto soccorso di Cosenza. Un episodio che riassume e riporta agli onori della cronaca le “regole” e la violenza di una delle organizzazioni che ormai agisce in Calabria parallelamente alla ‘ndrangheta. E collabora con essa aiutandola nel controllo del territorio. Una evoluzione fenomenica già vista in passato in terra Bruzia quando tra gli anni ’80 e ’90 i rom entrarono a gestire traffico di armi, prostituzione e droga. Anche la mafia si globalizza, riorganizza e aggiorna, sfruttando i nuovi canali aperti dagli sbarchi che ormai quasi quotidianamente interessano i porti calabresi riversando decine e decine di africani sul territorio. Con sistemi di affiliazione simili a quelle delle mafie italiane. Il “Codice di San Luca”, ad esempio, scoperto nel 2015 nel quaderno rosso trovato a casa del collaboratore di giustizia, Gianni Cretarola, ha mostrato come il giuramento per diventare un picciotto fosse simile ad una cerimonia esoterica in cui si evoca il nome di nostro Signore Gesù Cristo. E la mafia nigeriana, pare, ne possegga uno simile il cui collante strutturale della natura criminale del legame degli affiliati si basa sull'omertoso ossequio ad un fideismo superstizioso, sintetizzato dalle pratiche del voodoo o del ju-ju.
Caricamento commenti
Commenta la notizia