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Dieci posti in palio, i candidati sono 12mila

Dieci posti in palio, i candidati sono 12mila

Le domande ufficialmente protocollate hanno già sfondato quota settemila. Restano però da conteggiare quelle inoltrate da tutt’Italia via posta elettronica certificata, impegno che stanno cercando di assolvere nel più breve tempo possibile due indaffarati impiegati dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Numeri da capogiro che i vertici dell’ente sanitario bruzio mai avrebbero immaginato di fronteggiare quando, il 31 marzo scorso, è comparso sulla Gazzetta Ufficiale il bando del tanto atteso concorso per l’assunzione di 10 infermieri. Dieci contratti a tempo indeterminato virtualmente ridotti a cinque, visto che la legge prevede di riservare la metà dei posti messi in palio al personale precario che da anni presta la sua fondamentale opera nelle corsie dell’Annunziata. La stima finale, al netto delle possibili scremature in corso d’opera delle istanze, porta così a pensare che al bando scaduto nelle scorse settimane abbiano voluto partecipare la bellezza di 12mila infermieri. Un vero e proprio esercito di professionisti sanitari “affamati” di lavoro, pronti a calare sulle rive del Crati pur di strappare l’agognata stabilità occupazionale.

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Achille Gentile, è adesso impegnato nella complicata fase organizzativa di questa importante e “pantagruelica” selezione. Ma tiene comunque a ribadire che si tratta d’un momento storico per la sanità cosentina: «Questo è il primo concorso per infermieri bandito dopo venti anni». Un’eternità, soprattutto alla luce delle difficoltà che vivono quotidianamente le tre strutture sanitarie sotto l’egida dell’Azienda ospedaliera cosentina: Annunziata e Mariano Santo nel capoluogo alle quali va aggiunto il Santa Barbara di Rogliano. Buchi di personale che il management dell’ente sta cercando di colmare grazie al “semaforo verde” del commissario ad acta Massimo Scura. Negli ultimi tempi a Cosenza sono stati infatti stabilizzati 38 infermieri, 36 operatori socio-sanitari e 4 tecnici di radiologia. Inoltre, sono usciti dalla precarietà 25 infermieri provenienti dalla mobilità extra-regionale (in soldoni, calabresi costretti a lasciare la propria terra per lavorare), quattro appartenenti alle categorie protette e altri 40 infermieri inseriti in una vecchia graduatoria stilata dall’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.

Queste novità vengono valutate con soddisfazione da un nuovo movimento, un nutrito gruppo di infermieri di tutta la provincia bruzia che si sta preparando all’appuntamento di ottobre col rinnovo del collegio Ipasvi, l’ordine professionale di categoria. I promotori Giovanni Gentile, Giovanni Bellizzi, Eugenio Borrelli e Vincenzo Bosco continuano comunque a tenere alta l’attenzione alla luce delle tante problematiche vissute dai loro colleghi. Fari puntati in particolare sugli infermieri più giovani, quei tantissimi ragazzi e ragazze che hanno accumulato titoli su titoli. Gente pronta a tutto pur di scacciare via lo spettro della precarietà. Anche a “sgomitare” con altre migliaia di colleghi per cimentarsi in una sorta di “lotteria” occupazionale.

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