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"Devi dare i soldi per i fratelli", cuoco in manette

"Devi dare i soldi per i fratelli", cuoco in manette

Giuseppe Pappaterra, 37enne originario di Orsomarso, è stato arrestato ieri mattina dai carabinieri della compagnia di Scalea con l’accusa di tentata estorsione aggravata dai metodi mafiosi ai danni del titolare di un locale pubblico cittadino. La cattura di Pappaterra è stata chiesta dalla Dda di Catanzaro. Richiesta accolta dal giudice per le indagini preliminari distrettuale che ha emesso un’ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari. L’uomo è ritenuto vicino alla ‘ndrina Valente di Scalea, che notoriamente opera sul territorio dell’Alto Tirreno cosentino sotto il comando gerarchico del clan Muto di Cetraro. Fondamentale per l’operazione di ieri è stata la denuncia della vittima, un imprenditore del posto al quale l’arrestato aveva tentato di estorcere del denaro. I fatti risalgono allo scorso mese di maggio. Pappaterra, che è impiegato come cuoco presso un grande supermercato di Scalea, si è recato in un locale del centro noto anche per essere un punto di riferimento della movida notturna. Dopo aver trascorso qualche tempo all’interno del bar avrebbe avvicinato il gestore e si sarebbe rivolto allo stesso con toni minacciosi, intimandogli di consegnarli parte dell’incasso della giornata. “Devi fare il tuo dovere con i fratelli” avrebbe riferito alla vittima. Il riferimento – secondo gli inquirenti – è ai fratelli Valente. I tre capobastone sono stati tutti arrestati negli anni scorsi. Pietro e Franco nel corso dell’operazione dell’antimafia calabrese denominata Plinius del 2013 contro gli intrecci tra ‘ndrangheta e politica. Carmelo, invece, è stato arrestato due anni dopo nel corso dell’operazione Plinius II. Proprio mentre si consumava il tentativo di estorsione nel locale sono entrati alcuni carabinieri per un caffè. Pappaterra si è quindi allontanato. Insospettiti dal disagio del proprietario i militari hanno raccolto alcune testimonianze tra i presenti e visionato le registrazioni di alcune telecamere di sicurezza. Elementi, tra gli altri, che hanno convinto il Gip per l’emanazione del provvedimento cautelare. Questa mattina, infine, l’arresto. L’uomo è stato prelevato dai carabinieri direttamente sul posto di lavoro a causa dei diversi domicili risultanti nella sua disponibilità. Dopo le formalità di rito in caserma, è stato dunque condotto presso l’abitazione di un congiunto a Scalea. Giuseppe Pappaterra è un soggetto sostanzialmente incensurato, avendo a suo carico solo alcuni precedenti di basso livello per reati di matrice predatoria.

Crescono le denunce contro i tentativi di estorsione perpetrati dalla criminalità organizzata a Scalea. Negli ultimi 2 anni sarebbe infatti aumentato in maniera interessante il numero di imprenditori che hanno scelto di rivolgersi alle forze dell’ordine chiedendo tutela. Proprio come avvenuto nell’ultima operazione della Dda e dei carabinieri. È successo, ad esempio, nel caso delle minacce subite dai proprietari di un esercizio commerciale di casalinghi e di una friggitoria. In quest’ultima occasione furono effettuati due fermi d’iniziativa dei carabinieri di concerto con la procura di Paola. Ma un tentativo di estorsione è stato denunciato anche dalla cooperativa sociale Progetto Germano

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