Questa volta hanno voluto colpire tutta la città. I ruderi del castello di Amantea, per chi li ha vissuti, conosciuti e apprezzati, non sono delle semplici rovine, ma il simbolo della memoria e della storia. Una testimonianza che resta in mano ai privati in un’eterna contesa con l’ente municipale che non conosce vincitori, ma solo sconfitti.
La mano dei piromani sembrerebbe evidente: le fiamme si sono alzate dall’interno del sito, nascondendosi nella prima fase di alimentazione all’ombra delle mura più possenti, per poi sprigionare la propria azione distruttiva: le pire sono così diventate visibili dai quattro punti cardinali, mostrando in maniera inequivocabile il lato profondo della follia e dell’incoscienza. La preoccupazione, considerata anche la vicinanza delle case che costellano il borgo antico, si è ramificata soprattutto sulle reti sociali, generando un tam tam virtuale per capire se qualcuno abbia potuto aver visto colui che fisicamente ha dato seguito all’incendio.
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