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La costa tirrenica cosentina si lecca le ferite dell’erosione

La costa tirrenica cosentina si lecca le ferite dell’erosione

Il Tirreno cosentino si lecca le ferite dopo i danni della prima mareggiata. Anno dopo anno la spiaggia si riduce e di conseguenza riduce al minimo le possibilità di resistenza di arterie, lungomari e abitazioni. Un fenomeno che interessa buona parte della costa. A San Lucido in alcuni punti l’arenile è pressoché scomparso e Fuscaldo sta diventando il centro limitrofo. Le protezioni non hanno retto l’urto a Messinette nei giorni scorsi: migliaia di euro ancora una volta gettati a mare.

È questa del resto la situazione che interessa anche Guardia Piemontese, Acquappesa, Cetraro, Cittadella del Capo di Bonifati. Anche se a breve dovrebbero essere avviati quei lavori di protezione organica che potrebbero in alcuni punti ridurre il rischio. A Tortora le minacce maggiori sono per l’abitato (a sud del fiume Noce) che ha subito danni a seguito dell’arretramento della battigia (dal 1985 al 1998) anche se a seguito di radenti e rinascimento artificiale la linea di costa si presenta oggi mediamente stabile. La situazioni migliora a Praia a Mare, San Nicola Arcella, Scalea, Santa Maria del Cedro e Grisolia.

L’evoluzione costiera cambia da Diamante in giù. Nella città del peperoncino a rischio il lungomare nord. A Belvedere sotto attenzione l’abitato di La Praia (la battigia arretra mediamente di 10 metri) e Capo Tirone, lungomare e linea ferrata (località Litterata) e strutture turistiche. A La Praia è atteso un intervento organico della regione. Si attende invece per le altre zone. A Sangineto non vi sono sostanziali modifiche anche se l’arretramento rispetto alla linea di riva dal 1958 è da 50 a 100 metri.

A Bonifati (a parte località Sparvasile che è avanzata di 15 metri) vi è un arretramento medio dai 15 ai 45 metri. A Cetraro il porto ha causato una arretramento della battigia contrastato poi da opere di difesa del litorale. Acquappesa, Guardia Piemontese e Fuscaldo sono forse i tre centri del medio Tirreno dove l’arretramento è stato più accentuato, rispettivamente di 40, 50 e 100 metri. Qua le opere di protezione hanno poco aiutato. A Paola invece le celle (le famose T) sono state provvidenziali e solo la linea a Nord dove è scomparsa la spiaggia è minacciata. Migliora la situazione invece a Falconara Albanese e Fiumefreddo, mentre a Longobardi il cedimento delle scogliere antistanti al lungomare ha più volte messo in pericolo il tratto a sud e la linea ferrata. Infine mentre migliora la situazione a Belmonte mentre ad Amantea ci sono situazioni di alto rischio in alcuni punti per la SS18.

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