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Condannato senza prove e notifiche: maxi-risarcimento

Condannato senza prove e notifiche: maxi-risarcimento

Cosenza

Incarcerato per una rapina mai commessa. Accusato per nove lunghi anni (dei quali un anno e tre mesi trascorsi in una cella del carcere di Cosenza) di un crimine che non avrebbe mai potuto mettere a segno. Per questo motivo, al termine d’un vero e proprio calvario giudiziario, lo Stato ha riconosciuto il suo errore concedendo al diretto interessato oltre 100mila euro per l’ingiusta detenzione patita. Un risultato raggiunto grazie alla costanza d’un legale cosentino, l’avvocato Renato Tocci, che s’è battuto fino all’ultimo per quell’uomo che tutti credevano colpevole.

La storia è singolare e risale al marzo di dieci anni fa. Nella stazione di Taormina, in provincia di Messina, vaga un signore milanese in apparente stato confusionale. Un agente della Polfer lo soccorre e chiede cosa gli fosse accaduto. Parte così il racconto d’una rapina avvenuta a bordo d’un treno, un “colpo” da 2mila euro iniziato con l’offerta d’un succo di frutta da parte d’uno sconosciuto. Quella bevanda, però, conteneva un potente narcotico che aveva così permesso al bandito di agire indisturbato e “ripulire” la sua vittima.

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