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Un buon Cosenza accecato dal lampo del Lecce

Un buon Cosenza accecato dal lampo del Lecce

Il Cosenza spaventa il Lecce, poi deve arrendersi alla magia di Mancosu che consolida il primato in classifica dei salentini (+4 sulla seconda, il Monopoli) e inguaia la squadra di Braglia che, per almeno un’ora di gioco, ha cancellato l’enorme divario in classifica con i dirimpettai di serata.

Braglia ha deciso di schierare lo stesso undici vittorioso contro il Bisceglie. Mungo dietro il recuperato Baclet e Mendicino. Idda centrale difensivo con Dermaku, Statella mezzala. A specchio il Lecce, con Liverani che ha lasciato ancora fuori Di Piazza per affidarsi al consolidato tandem Caturano-Torromini, con Pacilli a supporto e Mancosu in mediana, preferito a Costa Ferreira. Tanto Lecce nel primo quarto d’ora. Cosenza schiacciato e sottoposto alla pressione offensiva dei salentini. Torromino si è mosso lungo tutto il fronte d’attacco e ha cerca la triangolazione con Pacilli e Caturano, ma è stato Lepore a provare per primo la conclusione: al 15’, sinistro respinto da Saracco.

Il tiro di Lepore ha avuto l’effetto di un calmante per il Lecce e ha svegliato il Cosenza, che tra in due minuti ha calciato due volte verso Perucchini, soprattutto al 21’, quando al termine di una fulminea ripartenza, Mendicino ha appoggiato per Mungo, che entrato in area ha tirato ad incrociare, impegnando Perucchini. È stata questa l’occasione migliore del primo tempo. Il Cosenza ha aumentato l’intensità e al 33’ ha trovato pure il gol. Cross dalla destra per la testa di Baclet, che probabilmente ha spinto Lepore nel corpo a corpo. Palla sul palo, fischio dell’arbitro che ha ravvisato il contatto falloso e inutile tap-in vincente dell’attaccante francese, a gioco fermo.

Scampati i pericoli, negli ultimi cinque minuti il Lecce ha creato i presupposti per il vantaggio, sfuggito per le conclusioni fuori misura di Pacilli, Cosenza e Torromino.

Squadre più allungate nella ripresa e gioco meno spumeggiante. A Liverani non sta bene e al 13’ ne cambia tre, modificando il fronte offensivo con le uscite di Pacilli e Torromini. Dentro Di Piazza e Ciancio, con Lepore esterno offensivo nel 4-3-3 e Riccardi al posto di Marino in difesa. Braglia non si è scomposto, ha chiesto a Mendicino di allargare il raggio d’azione per beffare centralmente la difesa del Lecce e ha inserito Caccavallo (uno dei tanti ex di giornata) per il generoso Baclet. Al 19’ è Dermaku, di testa, a spizzare di testa sugli sviluppi di un corner: palla sopra la traversa.

Il 4-3-3 del Lecce, però, ha lentamente iniziato a fare breccia nel 4-3-1-2 del Cosenza. Liverani ha trovato subito in Di Piazza il terminale offensivo più pericoloso. Al 23’, il gran destro da fuori area dell’attaccante ha lambito l’incrocio dei pali. Il Lecce è cresciuto alla distanza, il Cosenza si è disunito a centrocampo e proprio da lì è nato il gol vittoria. Al 28’, Mancosu ha pescato nuovamente il jolly (come a Matera) con una conclusione dai venticinque metri che ha trafitto l’incolpevole Saracco.

Gol bellissimo, ma lezione troppo pesante per il Cosenza, senza più energie per recuperare. Sulla punizione alta calciata da Loviso (37’) si sono spente le luci. Il Lecce esulta e vola sempre più alto.

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