Quattro misure interdittive, di cui tre nei confronti di altrettanti dirigenti del Comune sospesi dai pubblici uffici e una a carico di un imprenditore, sono state eseguite nell'ambito dell'operazione condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza del Comando provinciale, sotto la direzione della Procura della Repubblica, in materia di appalti del Comune di Cosenza. I reati contestati a vario titolo agli indagati vanno dalla corruzione per atto d'ufficio all'abuso d'ufficio. L'attività di indagine si è concentrata principalmente sui lavori affidati con il sistema del cottimo fiduciario dal Comune di Cosenza ad un numero ristretto di imprese, senza il rispetto dei principi di rotazione e di trasparenza. L'analisi delle circa cinquemila Determine dirigenziali del Comune di Cosenza prese in considerazione hanno evidenziato anomalie nell'utilizzo della procedura di affidamento dei lavori in economia, nella non osservanza del principio di rotazione, trasparenza e parità di trattamento nonché nell'affidamento dei lavori, molto spesso al di sotto dei 40 mila euro, ad un numero ristretto di operatori economici, anche in violazione del previsto divieto di frazionamento. Le indagini hanno dimostrato come il mancato rispetto della normativa sia collegato all'ottenimento di altre utilità, per sè o per i propri familiari, da parte di alcuni dipendenti e dirigenti del Comune di Cosenza. L'importo complessivo contestato, in riferimento ai lavori affidati da parte del Comune di Cosenza, nelle annualità dal 2012 al 2015, è pari ad 2 milioni 150 mila euro. (ANSA)
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