La paura è arrivata col buio. Di notte, nel gelo di Camigliatello, il cielo nero si è acceso improvvisamente di rosso. Per circa un’ora l’altopiano si è trasformato nella sala d’aspetto dell’inferno. Le urla disperate di un uomo, della sua giovane moglie e della loro bimba di quattro anni hanno riempito la valle mentre il loro camper spariva tra le fiamme col fumo che saliva tra le cime degli alberi. Un fuoco vorace che ha inghiottito il mezzo sul quale stava dormendo la famiglia arrivata dal Catanzarese per godersi il relax a contatto con la natura. Una breve vacanza che ha rischiato di sprofondare nell’abisso di una tragedia senza precedenti.
Le fiamme sono, presumibilmente, partite dal bombolone a gas del riscaldamento, forse a causa del malfunzionamento dell’impianto. O, forse, per altro da accertare. Il fuoco ha circondato il veicolo e si è propagato all’interno più veloce del brivido che ha attraversato la schiena dei malcapitati che erano richiusi nella loro intimità. Il capofamiglia ha svegliato la compagna e la figlioletta ed è riuscito a portarle in salvo, lontane dalle fiamme che stavano divampando. Un gesto eroico che, però, gli è costato ustioni importanti che ha riportato alle gambe. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco con due automezzi e un’ambulanza del “118” che si sono arrampicate in fretta sulla schiena della grande montagna. I sanitari, dopo aver constatato le condizioni dell’uomo, lo hanno trasportato all’ospedale dell’“Annunziata” di Cosenza. Le indagini sono state avviate dai carabinieri della Stazione di Camigliatello Silano, guidati dal maresciallo William Porzia, che ha già redatto un rapporto su quanto accaduto nella notte della grande paura sull’altopiano della Sila.
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