Cosenza
Un paesino dell’alta Calabria colpito al cuore da una violenza che non appartiene alla tradizione d’una laboriosa comunità. E un delitto che racconta di una realtà nascosta: quella abitata da cittadini dell’est europeo approdati silenziosamente in Calabria e pronti a tutto. La storia è quella di Carmine Avato, un operaio cinquantatreenne di San Cosmo Albanese, colpevole solo d’aver deciso di separarsi dalla moglie. La cosa non era stata presa bene dai parenti dell’ormai quasi ex consorte. Il fratello della donna, infatti, ha deciso che un’onta del genere non poteva essere sopportata.
E s’è messo alla ricerca d’un assassino a “basso prezzo”. Ed ha ingaggiato il romeno Cristian Dulan, 30 anni, che pur di guadagnare qualcosa, non ha esitato ad accettare il “contratto”, onorato la sera tra il 14 e il 15 novembre del 2015. Detto e fatto. Dulan ha assassinato il povero Avato con cinque colpi di pistola calibro 7,65. E, poi, se n’è tornato nelle campagne da dove era venuto.
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