In principio fu il “verbo” di Giacomo Mancini. E il “verbo” diventò progetto. Un progetto che venne onorato come legante capace di saldare la sinistra (compresa quella movimentista) e la destra in consiglio comunale. Eva Catizone non era ancora sindaco di Cosenza ma sedeva in quell’assise e conosce bene la storia del ponte di Calatrava (o di San Francesco di Paola) che oggi verrà inaugurato: «Ricordo che quando si trattò di votare per il “ponte sul Crati”, come veniva indicato nelle carte del tempo, furono tutti favorevoli. E i Ds, che sono confluiti nell’odierno Pd, garantirono un sostegno compatto». La “pasionaria” puntualizza il dettaglio evidentemente “sfuggito” a Carlo Guccione nella sua polemica ricostruzione storica. Un assalto politico all’opera che la città si prepara a celebrare. Lei, Eva, si considera “teste oculare” dello sviluppo dell’infrastruttura «perchè quando divenni sindaco subentrai nella fase progettuale».
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