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L'autopsia conferma l'inspiegabile accanimento

L'autopsia conferma l'inspiegabile accanimento

La morte aveva già scritto nel suo macabro taccuino il nome di Cristiana Giordano: il suo stava in cima alla lista, prim’ancora di quello del fratello Giovanni e della mamma Francesca Vilardi. L’autopsia – eseguita ieri, nell’obitorio dell’Annunziata, dall’anatomapatologo Berardo Cavalcanti – ha confermato le ipotesi formulate, dagli inquirenti, dopo la scoperta della strage avvenuta, nella notte tra domenica e lunedì, nella villetta in via Malta a Rende. Sul corpo della trentunenne era annotata tutta la violenza, il livore, di chi in condizioni normali avrebbe dovuto offrire protezione, conforto. Prima i fendenti col coltello, poi due colpi di pistola, la 357 magnum, esplosi all’impazzata, e infine quello della calibro 7,65, quello fatale, alla nuca. C’è un buco nero, in questa vicenda costellata da punti di domanda che non avranno mai una risposta o se l’avranno non sarà mai definitiva.http://edicoladigitale.gazzettadelsud.it/gazzettasud/includes/shop/

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