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Oltre 200 buche da tappare Autisti stanchi di fare zig-zag

Oltre 200 buche da tappare Autisti stanchi di fare zig-zag

Le macchine scarificatrici e per la posa del bitume si sono finalmente messe all’opera. L’impresa ingaggiata da Palazzo dei Bruzi un po’ di tempo fa per risanare i manti stradali si è messa a lavorare anche sabato pomeriggio. Lavoro da fare ce n’è parecchio. Moltissime strade del capoluogo sono simili a una gruviera.

Dopo un accurato giro nelle aree periferiche e centrali abbiamo contato all’incirca duecento buche. Solo in un tratto di strada lungo meno di 500 metri ce ne sono una trentina.

Buche di varie dimensioni. Profonde anche diversi centimetri. A volte difficile da evitare. Autentiche trappole che da settimane innervosiscono gli automobilisti, costretti a manovre azzardate per evitare danni ai propri veicoli (pneumatici, giunti e altro). Non sempre però è facile scansare quei crateri che si sono aperti sulle carreggiate. Buche che sono il frutto di lavori fatti male in passato utilizzando materiali evidentemente scadenti. Altrimenti non si spiega come queste ferite si riaprano alle prime piogge. Dal Mariano Santo a Serra Spiga, corso Garibaldi, corso Fera, via Gramsci, Panebianco, Vaglio Lise, via delle Medaglie d’Oro, via Guido Dorso, viale Mancini, via Isonzo, viale della Repubblica, solo per citare alcune delle zone dove la situazione è più precaria.

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