Un’intera comunità in lacrime, con volti impietriti e segnati dal dolore. È quella di Montalto Uffugo, che ieri mattina si è svegliata con una tragica notizia che è pesata sul cuore di tutti come un macigno. Un uomo perbene, un appuntato dell’Arma, Antonio Francesco Roberto Maida, si è tolto la vita a soli trentasei anni. Il carabiniere, che prestava servizio alla Stazione di Cosenza nord, originario di Caldopiano, frazione di Montalto Uffugo, si è ucciso mercoledì sera, con la pistola di ordinanza sul balcone dell’appartamento dove viveva, nel centro della città di Cosenza. Tragedia che è rimbalzata come un tuono su tutto il territorio montaltese, dove risiedono familiari e parenti del carabiniere, persone molto conosciute e stimate da tutti. Incredulità e strazio per questa morte crudele e sulla quale sono in corso gli accertamenti per capire cosa abbia spinto il trentaseienne a compiere l’estremo gesto. Nessuno ne conosce il motivo, forse potrebbe essere riconducibile alla separazione dalla moglie, non accettata dall’uomo. Un distacco diventato probabilmente incubatore di un disagio mai effettivamente cancellato. Montalto Uffugo, dunque, perde un altro pezzo di cuore, una persona alla quale tutti volevano bene. Un dolore forte soffoca gli abitanti e non si danno pace per quanto crudele sia stato il destino dell’appuntato. Sui social network tantissimi sono, in queste ore, i messaggi di cordoglio rivolti al giovane, di chi, suo, amico, vuole ricordarlo con il suo sorriso che vivrà nel cuore di tutta Montalto per sempre.(conc.vic.)
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