Nessuno ha visto, nessuno ha sentito e benché fossero passate, da un pezzo, le 9: non c’era nessuno, neanche un cane, nei dintorni della sede di Ecologia Oggi, in via Fortunato La Camera, dove ieri mattina è stata incendiata l’auto del consigliere comunale e presidente della Commissione controllo e garanzia di Palazzo dei Bruzi, Giovanni Cipparrone. Tutti dormivano, a quell’ora, in quella porzione del quartiere di via Popilia. Anche se poi le fiamme le hanno viste in molti, a giudicare dalle telefonate che sono arrivate ai centralini dei vigili del fuoco e della Questura.
Le contraddizioni in questa città s’inseguono, volano di fiore in fiore come le farfalle d’una primavera che non c’è più o che stenta ad arrivare. E vanno a spasso, vanno a braccetto, le contraddizioni, con i punti di domanda che aleggiano sui motivi e anche sugli autori del rogo o se si preferisce dell’atto intimidatorio. Anche perché non si tratta d’un fatto isolato. Giusto due giorni fa è stata divorata dalle fiamme l’auto del fratello di Giovanni Cipparrone. Davanti a una simile coincidenza, parlare di fatalità potrebbe sembrare una bestemmia laica.
Il consigliere comunale è stato trattenuto tutta la mattinata in Questura dagli investigatori.
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