Una tragedia. Due le vite spezzate in un incidente che, per le conseguenze che ha registrato, può essere definito come uno dei più terribili, nella storia recente della città. Si tratta di Paola Scialis, 42 anni, artista a trecentosessanta gradi, operatrice culturale a tutto tondo e Luca Bennardo, 39 anni, di Luzzi. A fare da sfondo al triste evento la Provinciale 278, quella che collega Amantea alla vicina Lago, e che sale poi verso Lago, Potame, Domanico e Carolei, prima di raggiungere Cosenza. È l’arteria del fresco, quella che conduce dal mare alla montagna e viceversa. Ma è una strada anche zeppa di curve: motivo per cui sono in molti ad ignorarla, preferendo la più veloce autostrada o il valico della Crocetta. Ma in questo caso scarsamente trafficata non è sinonimo di limitata pericolosità.
L’impatto, tra l’automobile, con a bordo la Scialis, e la motocicletta, con in sella Bennardo, è avvenuto intorno alle 10.30 di ieri mattina, nel viadotto che costeggia il fiume Catocastro, a poche centinaia di metri dall’intersezione con la Statale 18. Il centauro ha impegnato la galleria che a dispetto della consuetudine si presenta con delle aperture sul lato. Per cause che dovranno essere accertate dall’autorità giudiziaria, lo stesso motociclista, dopo aver perso il controllo del mezzo, avrebbe violentemente urtato sul lato della Panda che proveniva nell’opposto senso di marcia. L’uomo sarebbe stato sbalzato sul parabrezza, imploso verso l’interno della vettura, terminando la corsa contro il corpo della donna che sedeva sul lato destro del veicolo. Gli effetti dinamici dello scontro, non si sarebbero esauriti in questa fase: lo stesso biker, con indosso ancora il casco, nel proseguire per inerzia nel suo moto, si sarebbe infilato in una delle aperture del tunnel, precipitando, dopo un volo di circa quattro metri, nel greto del fiume Catocastro.
I carabinieri della Stazione di Amantea, agli ordini del comandante Fabio Mandato e sotto il coordinamento del capitano Giordano Tognoni della Compagnia di Paola sono giunti prontamente sul posto allertati da coloro che hanno assistito alla scena. Ma già dai primi istanti si è immediatamente compreso che nulla poteva essere fatto. La polizia municipale nepetina, guidata da Emilio Caruso, si è prontamente attivata per fornire assistenza e supporto. Al pari dei Vigili del Fuoco che si sono adoperati per recuperare dal greto del fiume il corpo del motociclista. L’arrivo dei sanitari del 118 è servito a certificare il bilancio della tragedia: a perire una giovane mamma di 42 anni, originaria di Belmonte Calabro amante dell’arte e del teatro, ed un uomo di tre anni più giovane che ha pagato a caro prezzo la sua passione per le due ruote. Non gravi le conseguenze per l’altro occupante della Panda che, secondo una prima quanto sommaria ricostruzione dei fatti, doveva raggiungere la vicina San Pietro in Amantea. I rilevamenti, che sono proseguiti fino al tardo pomeriggio, consentiranno di sgombrare il campo da ogni dubbio.
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