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Sfoglia un libro di Leopardi e diventa milionario

 

Il titolo di Stato dell’Italia post-unitaria e monarchica adesso vale novecentosettantamila euro

Sfoglia un libro di Leopardi e diventa milionario 

COSENZA

C’era un piccolo tesoro nascosto nel vecchio libro di Leopardi. Quel foglietto incorniciato con l’effigie d’uno Stato giovane e monarchico, che da poco aveva trovato l’unità, è rimasto lì, tra quelle pagine che odoravano di storia e di muffa per un tempo lunghissimo. Poi, un giorno, così di botto, spuntò fuori e prese, più o meno, le sembianze d’una cospicua vincita al superenalotto. Al proprietario della strana biblioteca, un cosentino di quarantatré anni che da tempo vive in Toscana, è bastato sfogliare quell’antico volume per scoprire d’aver ereditato, da un suo lontano parente, non solo la cultura ma anche un bel po’ di quattrini, ammesso che lo Stato della terza Repubblica intenda onorare quel debito.

Quel libro stava lì, immobile, ad ammuffire sullo scaffale e nascondeva un gruzzolo da non sottovalutare. Nessuno in circa centotrent’anni s’era accorto di quel titolo di Stato da mille lire. Poi, un bel giorno, il proprietario del fondo librario decise di ristrutturare l’antica dimora e così, per caso, mentre impacchettava i volumi della libreria, si ritrovò a sfogliare quelle vetuste pagine scritte con uno stile desueto e poco consono alla prosa del Ventunesimo secolo. C’era un segnalibro assai curioso, però, inserito tra un foglio e l’altro. Un segnalibro sul quale era segnata in bella calligrafia – quella dei burocrati d’un tempo lontanissimo – una cifra apparentemente irrisoria. «Lire mille»: meno di cinquanta centesimi della moneta d’un Europa che piace sempre meno, ma questo è un altra storia.

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