Cosenza

Sabato 10 Maggio 2025

Associazione mafiosa ed estorsione, blitz dei carabinieri nella Sibaritide contro le cosche Abbruzzese e Forastefano I NOMI

Blitz antimafia dei carabinieri nella Sibaritide. I militari dell'Arma hanno eseguito misure cautelari emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta dei pubblici ministeri della Dda diretti da Salvatore Curcio. Tra le persone coinvolte nell'indagine figurano Nicola Abbruzzese detto "Semiasse" personaggio di rilievo dell'omonimo clan di Cassano, la moglie, Finizia Pepe, Pasquale Forastefano dell'omonima consorteria sibarita, Marco Abbruzzese, tutti finiti in carcere, e Francesco Faillace per il quale il gip ha deciso il divieto di dimora in Calabria. Le accuse contestate a diverso titolo sono l'associazione mafiosa e l'estorsione.

L'operazione nel dettaglio

L'operazione è scattata all'alba in provincia di Cosenza, a Cuneo e Parma su un’ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Cinque gli indagati, quattro dei quali destinatari di custodia in carcere e uno del divieto di dimora in Calabria. Il provvedimento scaturisce, appunto, da un'attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza. Tutto è nato dalle denunce presentate da due imprenditori in seguito a tentate estorsioni e dalle rivelazioni di un collaboratore di giustizia.

Colpite due cosche

Ricostruita l’operatività delle cosche di ‘ndrangheta “ABBRUZZESE” e “FORASTEFANO”, attive a Cassano all’Ionio e comuni limitrofi. Attività estorsive finalizzate a reperire i fondi necessari a garantire il sostentamento dei sodali, con particolare riferimento a quelli detenuti e alle relative famiglie. Il reato di associazione mafiosa è contestato a quello che gli investigatori ritengono essere il reggente della cosca, Marco Abbruzzese, di 44 anni, e alla convivente di un elemento di spicco della consorteria ritenuta coadiutrice nella gestione della contabilità e intermediaria nelle comunicazioni tra gli associati.

Imprenditori vessati hanno denunciato clan

Il provvedimento scaturisce da un’attività di indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Cosenza, consistita nel riscontrare le denunce presentate da due imprenditori sulla base di patite e tentate estorsioni, ma anche tenendo conto delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia. Gli elementi raccolti, in particolare, hanno permesso di ricostruire, l’operatività delle cosche di 'ndrangheta Abbruzzese e Forastefano, attive a Cassano allo Ionio e nei comuni limitrofi. Secondo le indagini, gli arrestati avrebbero anche reperito i fondi necessari a garantire il sostentamento dei sodali, con particolare riferimento a quelli detenuti e ai relativi familiari. Secondo le indagini, Pasquale Forastefano, Marco Abbruzzese e Francesco Faillace avrebbero minacciato un imprenditore di Spezzano Albanese chiedendogli insistentemente denaro per avere «protezione» per il suo cantiere edile. Nelle continue richieste di soldi, gli indagati avrebbero detto all’imprenditore di agire per conto della cosca Presta e di chiedere il denaro per le spese legali dei familiari detenuti. Ma, dall’ordinanza di custodia cautelare, è emerso che la vittima rifiutò di pagare. Nel corso delle indagini, gli inquirenti si sono concentrati inoltre sul ruolo di «contabile» della moglie di Nicola Forastefano.

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