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Il Cosenza è chiamato a diventare più concreto

Troppe le occasioni sciupate fino ad oggi. Dopo l’ultima sosta sono arrivati solo due punti

La classifica non preoccupa in negativo, ma le ultime sfide hanno fatto risucchiato il Cosenza verso le posizioni di centro scatenando un pizzico di scoramento nell’ambiente, che dopo la fase rosea sognava di vivere un torneo all’altezza delle “big” principali del torneo.
La squadra di Fabio Caserta però non ha ancora portato a termine il suo processo di crescita. Per vivere molto in alto deve acquisire un cinismo che non è ancora stato fatto proprio dai silani. Dopo la sosta di ottobre, il successo tarda ad arrivare. I rossoblù, sabato pomeriggio contro la Reggiana, hanno l’ultimo tentativo a disposizione prima di riposare nuovamente. D’Orazio, Meroni e compagni stanno vivendo il secondo periodo di incertezza della stagione, dopo quello attraversato tra la seconda e la quinta giornata. In quella circostanza, sono state quattro le sfide senza vittorie per la formazione bruzia: pari con Venezia e Sudtirol e sconfitte, in mezzo, contro Modena e Brescia.
Adesso, di punti ne ha sommati due in virtù del ko rimediato a Marassi contro la Sampdoria e dei pareggi con cui ha concluso contro Spezia e Feralpisalò. Scuotersi contro la Reggiana è fondamentale per non acuire le perplessità al termine di un doppio impegno casalingo dal quale ci si aspettava di racimolare quantomeno quattro lunghezze. La prestazione sfoderata contro i gardesani, però, ha alimentato dubbi e sospetti ed il prossimo avversario non si presenterà in vena di fare regali.
Motivazioni I granata di Nesta sono penultimi per numero di tiri totali effettuati (131), seguiti soltanto dal Sudtirol (86), ma hanno una media realizzativa non troppo distante da quella del Cosenza, che ha “scoccato” il pallone verso l’estremo difensore avversario in 157 occasioni (sesto miglior numero): 1.25 per i silani, 1.08 per gli emiliani. La formazione reggiana, inoltre, ha subito il maggior numero di tiri in porta (57). Un dato condiviso soltanto con il Lecco, che di gare ne ha giocate però due in meno. Anche in questo caso, tuttavia, a conti fatti, i macronumeri non sono troppo distanti da quelli dei Lupi.
I rossoblù, come i granata, sono rimasti imbattuti per un terzo dei match giocati: 4 clean sheet. In riva al Crati, pertanto, conteranno molto le motivazioni e la capacità di interpretare il confronto nel migliore dei modi, sia sotto un punto di vista tattico sia sotto quello mentale. Guai, pertanto, a toppare l’approccio. In modo particolare, i silani dovranno evitare i congeniti cali di tensione dei secondi quarantacinque minuti. La diagnosi è stata già riconosciuta da tempo ma la cura non è stata ancora trovata.

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