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Cosenza, Forte “segna” in aula

La sua presenza in Tribunale per la pratica legale non è passata inosservata. L’attaccante silano, laureato nel 2021 in Giurisprudenza, per la prima volta ieri in udienza

A febbraio 2021, mediante i social, Francesco Forte aveva annunciato il conseguimento di un traguardo ottenuto lontano dal rettangolo di gioco, lì dove si è reso famoso nel corso della sua carriera, a suon di gol. Meno noto, invece, è il suo percorso di studi, portato avanti con altrettanti sacrifici e malgrado gli impegni professionali. Ormai due anni fa, lo “squalo” si è laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Roma “Niccolò Cusano”.
Argomento di discussione: il rapporto di lavoro del calciatore professionista. Due anni più tardi, ora, ha mosso un altro passo nel mondo dell’avvocatura, facendo fede ad una passione che gli è stata trasmessa dal papà Giampiero, avvocato di professione. E così da un paio di settimane ha cominciato la pratica civile nello studio legale dell’avvocato Gregorio Barba, professionista cosentino che gli è stato suggerito proprio dal padre.
Nella mattinata di ieri, pertanto, non è passata inosservata ad occhi indiscreti la sua presenza in tribunale. Per lui, infatti, si è trattata della prima volta in aula per un processo. Un percorso totalmente distinto rispetto a quello che lo porta a vivere nell’area di rigore avversaria durante i novanta minuti di gioco ma affrontato con uguale determinazione. I precedenti illustri nel mondo del calcio non mancano, a cominciare da Sergio Campana, colui il quale 55 anni fa ha fondato l’Associazione Italiana Calciatori (Aic). Anche l’ex presidente dell’AssoCalciatori di professione faceva l’attaccante prima di dire basta. La stessa strada, poi, è stata seguita pure da altri. Un altro esempio in questo senso è Guglielmo Stendardo, napoletano e difensore tra le altre di Juventus, Lazio ed Atalanta. Smessi gli scarpini da calciatore, pure l’ex centrale ha iniziato a svolgere l’attività di avvocato a Roma, insegnando inoltre alla “Luiss Guido Carli”.
Curiosamente, nella passata stagione, l’attaccante del Cosenza è stato inseguito invano da un altro sportivo con una sofferta laurea in giurisprudenza nel cassetto: Fabio Pecchia. L’allenatore ha provato a portarlo con sé al Parma ma alla fine l’unione tra i due non si è concretizzata.
Allora come oggi, il Forte calciatore se lo gode Fabio Caserta. Alle dipendenze del tecnico reggino può ancora continuare a far vivere in riva al Crati l’altra grande passione della sua vita, il calcio. E chissà che un giorno, una volta appesi gli scarpini al chiodo, i due mondi non possano mescolarsi. Intanto, a lui, il Cosenza chiede soprattutto i gol. Lo “squalo” proverà a far riemergere la sua “pinna” al “Marulla”, sabato pomeriggio, contro la Reggiana.
Nell’impianto cosentino ha finora siglato le sue due uniche marcature in maglia silana, con altrettante sventole da fuori area, contro il Lecco. Un mese più tardi, l’avvocato-calciatore rossoblù ha le idee chiare e vuole tornare ad essere… una sentenza.

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