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Cosenza omaggia Gianni Di Marzio, dedicato all'indimenticabile condottiero l'antistadio del “Marulla”

L’antistadio intitolato all’artefice della storica promozione in B. Il figlio Gianluca: era l’allenatore di tutta la città

Il volto di Gianni Di Marzio intento a scrutare lo stadio “Marulla” e alle spalle uno scorcio di Cosenza. Questa l’effigie sulla targa svelata ieri mattina dal sindaco Franz Caruso e dal presidente del sodalizio silano Eugenio Guarascio nel corso della cerimonia d’intitolazione del “largo” presente nell’antistadio.
La targa, posta sul muro laterale del botteghino alle spalle della curva “Catena”, è stata particolarmente apprezzata dalla famiglia dell’ex allenatore. Il figlio Gianluca, giornalista di punta di “Sky Sport”, ha mostrato il suo orgoglio con parole cariche di emotività: «Mi piace l’idea di vedere mio padre con gli occhi posti su una piazza con cui non ha mai reciso il cordone ombelicale. Era l’allenatore di un’intera città. Dopo gli allenamenti si fermava per ore a parlare con la gente. Era un allenatore di strada. Ha sempre avuto il rimpianto di non aver ottenuto la serie A, mi auguro possa godersi il compimento di questo grande sogno». Caruso ha compiuto l’impegno assunto un anno e mezzo fa: «Non si possono dimenticare le gesta che nel 1988 ci hanno restituito la serie B a distanza di 24 anni.
Traguardo raggiunto non solo per le grandi capacità tecniche possedute ma anche per il suo grande amore per la città. Il largo dell’antistadio ricorderà in eterno un uomo che ha voluto bene a Cosenza. In lui, si coglieva la soddisfazione extra sportiva del riscatto sociale, una promozione con cui la città raddrizzava la schiena», ha spiegato il primo cittadino.
Il tributo ha commosso Tucci, la moglie di Gianni Di Marzio: «Sono orgogliosa – ha detto la donna, originaria di Catanzaro – che mio marito abbia lasciato una traccia indelebile di sé nella città dei Bruzi, con secoli di gloriosa storia alle spalle».
Eugenio Guarascio – che al suo arrivo ha stretto la mano e si è soffermato a scambiare due chiacchiere con uno dei suoi predecessori più illustri e longevi, Giovanni Paolo Fabiano Pagliuso (con lui c’era anche il figlio Luca), fortemente legato alla famiglia Di Marzio – ha sottolineato la vicinanza costante dell’ex “Seminatore d’oro”, annunciando inoltre che per i 110 anni del club sarà allestito un museo.

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