Non attraversano certamente il momento migliore ma Bari e Cosenza, domani pomeriggio, scenderanno sul prato di gioco con lo stesso scopo: battere l’avversario e riconciliarsi con l’ambiente. Su entrambi i fronti si sono registrati dei malumori. La posizione di metà classifica non soddisfa ovviamente i pugliesi, pochi mesi fa “sputati” via dalla serie A a pochi secondi dalla fine della finale playoff. Non entusiasma troppo, però, neppure il gruppo bruzio, risucchiato a stretto contatto con i quartieri playout, quelli che il presidente Eugenio Guarascio vuole proprio evitare in questo campionato.
Attesa lunga. I 1300 tifosi cosentini che hanno mandato sold out il settore ospiti a Bari, confidano di poter trascinare alla vittoria il gruppo rossoblù. Il Cosenza non espugna il capoluogo pugliese da 30 anni e mezzo. Il secondo e ultimo acuto bruzio in terra barese è relativo al 23 maggio 1993. Quel giorno, la squadra guidata in panchina da un calabrese, il catanzarese Fausto Silipo, ha conquistato la vittoria in virtù di due autoreti, quelle di Barone (poi in gol per il 2-1 biancorosso) e Brambati. I rossoblù si aggrappano alla storia per ripetere le gesta. Questa volta si affidano ad un condottiero melitese per spezzare il digiuno.
Nelle 15 partite giocate a Bari, i cosentini hanno centrato il blitz in una sola altra occasione: 28 maggio 1989. Una gara perfetta per i silani in quella circostanza: 0-3 al termine di una prestazione maiuscola, esaltata dalle realizzazioni di Lucchetti e Galeazzi nel primo tempo e di Urban nella ripresa. Le gioie del Cosenza in casa dei “Galletti” terminano qui. I “Lupi” sono riusciti a sfilare poi tre pareggi: lo 0-0 del 15 maggio 1994 e gli 1-1 del 27 gennaio 1963 e del 13 febbraio 1966. Il Bari si è imposto in dieci circostanze. Cinque affermazioni si sono ripetute consecutivamente negli ultimi confronti al “San Nicola”. Un anno fa, Rispoli ha siglato l’illusorio pari. Prima e dopo però i padroni di casa hanno colpito con Esposito e Cheddira. Dal 1997 in poi, i biancorossi si sono imposti per 1-0 in tutti gli altri casi. I cosentini, dieci mesi fa, hanno ritrovato il gol nello stadio progettato da Renzo Piano per Italia ‘90 dopo cinque sfide in cui erano rimasti sempre all’asciutto. Per strappare un risultato favorevole però serve di più. Soltanto in una circostanza, i silani hanno chiuso senza incassare neppure una rete.
Formazione. Nel Cosenza anti Bari ci sono vari ballottaggi. Almeno un dubbio per reparto per Fabio Caserta, che ripresenterà il 3-5-2 sfoggiato con il Parma. L’allenatore silano deve scegliere il partner di Gennaro Tutino in attacco. Mazzocchi, titolare contro i gialloblù, è in ballottaggio con Forte. L’attaccante romano ha giocato soltanto una mezz’ora contro i ducali e spinge per rientrare al suo posto e rompere un digiuno che dura dal 7 ottobre quando contro il Lecco ha messo a segno le sue due uniche marcature fin qui realizzate con la maglia silana. Il tecnico melitese ha sottolineato l’importanza di ritrovare la migliore versione dell’ex Benevento e Juve Stabia già nelle conferenze stampa delle passate settimane.
Il centrocampo ritroverà Calò e Praszelik, rientrati dalla squalifica, ma il secondo potrebbe andare in panchina e cedere il suo posto a Zuccon, protagonista sabato scorso di una prova sui livelli delle prime battute di campionato. A Caserta resterebbe poi un ultimo rompicapo: Florenzi o Voca? Il primo può dare ai silani maggiore imprevedibilità palla al piede.
Anche sulle corsie laterali, in ogni caso, resistono delle perplessità. Se il tecnico dovesse decidere di arretrare Martino accanto a Meroni e Venturi, potrebbe sfruttare la scelta per utilizzare in contemporanea uno tra Rispoli e Cimino e D’Orazio come frecce del suo schieramento. Se il modenese dovesse occupare uno dei due versanti, Fontanarosa dovrebbe essere riconfermato come terzo di sinistra.
Il Cosenza vara l’operazione Bari. Mazzocchi o Forte in attacco, Voca o Florenzi in mezzo
Di fronte ci saranno due formazioni che non attraversano il loro momento migliore
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