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Il Cosenza a Bari in cerca di uno scatto. Caserta: "Costretti a rivedere qualcosa"

I rossoblù a caccia di punti per migliorare al fotofinish i risultati dal 2023 in una trasferta tabù da trent’anni

A Bari, non troppo lontano dalla Barletta che diede i natali a Pietro Mennea, il Cosenza cerca lo scatto per migliorare al fotofinish il 2023. Tra questo pomeriggio e Santo Stefano, i silani hanno la possibilità di aggiungere sei punti. Un gruzzoletto che consentirebbe di voltare a quota 26: sarebbe il viatico perfetto in vista della seconda parte di campionato. Di mezzo però due ostacoli di non poco conto perché sulla strada del gruppo di Caserta dopo il Bari si frapporrà il Como.
Il focus, per adesso, è monopolizzato esclusivamente dalla sfida con i biancorossi, in una trasferta tabù da 30 anni. Caserta è consapevole delle sollecitazioni alle quali si troverà esposto il suo Cosenza contro la squadra di Pasquale Marino: «Soltanto pochi mesi fa hanno visto svanire la serie A a pochi secondi dalla fine. Ora stanno vivendo un periodo travagliato nonostante, secondo molti, quest’anno sia più forte della passata stagione. Nel calcio non c’è nulla di scontato. Dovremo stare molto attenti».
Il clima al “San Nicola” non sarà dei più semplici per i biancorossi. Il rapporto con i tifosi è precipitato a livelli che non si registravano da tempo: «Sono stati contestati ma a volte basta poco per far esplodere nuovamente la passione. In questo, le due piazze sono molto simili tra loro. Pure i nostri tifosi, in questa fase sono un po’ sull’attenti ma ribollono di passione e malgrado tutto sono al nostro fianco».
L’allenatore ha poi parlato del suo piano di gioco: «Sono dell’idea che i sistemi di gioco contino davvero poco nel calcio ma contano di più le idee. In fase di possesso, le linee sono più rigide ma quando si sviluppa la fase offensiva si vedono tante cose differenti. Sul nostro atteggiamento, in certi casi, incidono gli avversari. Quando esercitano un calcio diretto ci costringono a non fare la pressione alta perché altrimenti lasceremmo troppi spazi nella nostra metà campo. In termini generali, siamo stati costretti a rivedere qualcosa perché gli avversari ci hanno studiato e trovato le soluzioni per complicarci i piani. A volte è importante modificare un poco per risultare meno prevedibili. La difesa a tre ci dà dei vantaggi, specie adesso che siamo corti sugli esterni (in virtù delle assenze di Marras e Canotto: ndc). A centrocampo ho tante scelte e non sarà semplice scegliere. Praszelik ha fatto bene ma anche chi ha giocato con il Parma si è espresso bene. Vedo meglio Voca come mezzala rispetto al ruolo di vertice basso».
Il melitese ha poi rivolto parole cariche d’affetto e stima nei confronti di Marino, tecnico che ha avuto da calciatore: «Una persona eccezionale ed un ottimo allenatore. Quando si subentra in corso non è mai semplice». Nessuna informazione sul mercato: «Ne parleremo più avanti».

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