Il volto del campionato del Cosenza ha cambiato espressione in poche settimane. L’ex calciatore e allenatore rossoblù Stefano De Angelis fatica a credere al mutamento avvenuto: «Una situazione strana e paradossale perché fino a 40 giorni fa si viveva la stagione con entusiasmo, ora i propositi playoff hanno lasciato spazio all’incubo dei playout, appena due punti distanti. Il passo falso di Terni è un peccato perché la squadra ha fatto un ottimo primo tempo ma poi ha avuto un calo vertiginoso nel secondo. La società ha fatto comunque bene ad affidarsi ad un allenatore che conosce già l’ambiente. Viali un anno fa ha raggiunto la salvezza e mi auguro che possa ripetersi pure questa volta, possibilmente senza un finale troppo tribolato. Il destino di Caserta è stato segnato da questa flessione, è passato dall’essere considerato uno dei più bravi della categoria a dover lasciare spazio. Questo è il destino degli allenatori».
La serie B rimane un campionato intenso ed enigmatico: «La classifica è cortissima. Basti pensare che il Brescia è ottavo ma ha solo pochi punti in più rispetto al Cosenza. Il prossimo match può già dare una nuova iniezione di fiducia. Rimane il rammarico perché, con ogni probabilità, i rossoblù avrebbero meritato almeno un paio di punticini in più. Avrebbero cambiato la visione globale. Forse non ci aspettavamo questo tipo di campionato ma la cadetteria è molto insidiosa. Penso però che il gruppo abbia le capacità per venire a capo di questa situazione».
L’ex terzino mancino, ora vice allenatore dell’Hamrun Spartans (secondo nel campionato maltese, a due punti dal Floriana), conosce la piazza come pochi e sa che la tifoseria silana può recitare un ruolo fondamentale nelle ultime otto partite: «La serie B è un patrimonio troppo importante per la città e pertanto è necessario mantenere compatte le varie componenti per raggiungere l’obiettivo. Da questo punto di vista sono fiducioso perché la tifoseria cosentina è tra le più intelligenti e mature in circolazione. Ha sofferto troppo in questi anni ma sa cosa deve fare. Società, tifosi e squadra devono essere una pigna inscalfibile».
Bisogna risolvere anche l’astinenza: «Davanti ci sono tanti giocatori in grado di poter cambiare le partite. Marras, Mazzocchi, Canotto sono elementi importanti. Lo stesso Forte non sta attraversando un periodo semplice ma rimane un attaccante molto temibile. L’infortunio di Tutino comunque ha indubbiamente pesato. Ha un forte senso d’appartenenza, la tifoseria lo ama e lui ricambia questo sentimento. Cosenza punta tutto su di lui. Viali però dovrà essere bravo a ottenere il massimo pure dagli altri», spiega De Angelis.
Il romano conserva un vincolo fortissimo con la squadra e la città: «Da tanti anni sono ormai di casa, lì ho la mia famiglia e gli amici di una vita quindi non vedo l’ora di tornare. Mi piacerebbe un giorno rientrare a far parte anche del club con cui ho scritto tante belle pagine della mia carriera. Non so in che veste ma ovviamente mi farebbe molto piacere rientrare, sarò per sempre il primo tifoso del Cosenza. Spesso giochiamo in coincidenza ma, appena posso, guardo le sue partite».
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