Soltanto pochi mesi fa Michele Camporese difendeva i colori sociali avversari, poi il trasferimento di gennaio e soltanto a distanza di 86 giorni si ritrova a giocare contro il suo passato recente una sfida dal sapore di salvezza. Quando nella seconda settimana di gennaio è stato annunciato dal Cosenza, il difensore toscano probabilmente non si aspettava di vivere una seconda parte di stagione così tormentata. Questo malgrado al momento del suo arrivo in riva al Crati, i silani avessero soltanto due punti in più sul quintultimo posto ed erano biglie impazzite su un piano diventato improvvisamente inclinato dopo il derby di Catanzaro. Il centrale di Tirrenia forse pensava di poter vivere un torneo meno tormentato rispetto alla sua precedente permanenza semestrale ai piedi della Sila.
A gennaio 2022, quando giunse dal Pordenone, i rossoblù vivevano una situazione più drammatica rispetto all’attuale. Una scelta consapevole, in prestito secco, in seguito al pressing di Roberto Goretti. La “scommessa” si rivelò vincente perché, dopo il doppio playout con il Vicenza e 90’ minuti da favola in un “Marulla” gremito (a gennaio ha confidato che al termine della partita chiamò il padre dicendo: «Babbo, che atmosfera! È come se avessi giocato nuovamente una partita di serie A»), il Cosenza rimase in cadetteria quando il suo club d’appartenenza era già precipitato in serie C. Tuttavia, al termine della stagione il Cosenza non riuscì a prelevarlo a titolo definitivo perché nelle trattative subentrò in maniera prepotente la Reggina. Gemmi, fallito il primo tentativo di riportarlo a Cosenza quella stessa estate, è riuscito a convincerlo a gennaio, con molta probabilità assicurando un campionato diverso rispetto a quello in cui si è trasformato l’attuale. I rossoblù si sono assicurati anche l’obbligo di riscatto in casa di salvezza. Ironia della sorte, una fetta consistente di essa, Camporese si ritrova a giocarsela contro i gardesani, con cui non si è lasciato in maniera idilliaca, dopo mesi conditi da appena due presenze. Non troverà, pertanto, un ambiente cordiale. Deve portare però a termine la sua missione per rivendicare anche in questo caso la sua scelta.
Vecchie conoscenze. Dall’altro lato è lunga la lista degli elementi passati da Cosenza. L’elenco è capeggiato da Andrea La Mantia, corteggiato nel corso dell’estate prima del suo accordo con la Feralpi. Oltre a lui c’è anche il centrocampista Luca Fiordilino, che a gennaio di un anno fa rifiutò il Cosenza preferendo di trasferirsi in prestito al Sudtirol. Il terzo è Karlo Butic, che ormai quindici mesi fa accettò di scendere di categoria per centrare la promozione con i verdeazzurri. Infine, nello staff dei lombardi, i Lupi ritrovano Marco Zaffaroni e Federico Orlandi. Il tecnico si aggiudicò la panchina dopo la mancata iscrizione del Chievo Verona ma fu esonerato qualche mese più tardi (al suo posto Roberto Occhiuzzi). L’allenatore dei portieri, invece, indossò la maglia rossoblù in Seconda Divisione per poi restare in riva al Crati anche da preparatore dei numeri uno fino al 2017.
Cosenza, Camporese ha un motivo in più
Il centrale rossoblù non si è lasciato benissimo con la Feralpisalò, prossimo avversario dei Lupi
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