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Lupi, missione compiuta. Adesso tocca a Guarascio: riscattare il napolcosentino Tutino a tutti i costi. L'incontro con i tifosi a Pescara...

Un blitz. Il secondo consecutivo, che vale la salvezza diretta (non accadeva dal periodo post Covid, con Occhiuzzi allenatore, quando la permanenza arrivò all'ultima giornata, e dalla prima stagione in B dell'era Guarascio, quando in panca sedeva Piero Braglia) e forse... qualcosa in più. Sia chiaro, nessuno ci rimarrebbe male se il Cosenza non salisse in extremis sul treno playoff - scenario impensabile appena un paio di settimane fa - ma aver accorciato così tanto le distanze dal settimo e dall'ottavo posto (-4 dalla Samp, -3 dal Brescia) fa venire l'acquolina in bocca.

L'impresa sarebbe comunque titanica, perché la speranziella dei Lupi è resa ancor più piccola dalla presenza di altre due squadre in mezzo (Sudtirol e Reggiana). Ma ciò che conta è che Viali, dopo un inizio tutt'altro che promettente, abbia trovato la chiave di volta per restituire dignità a una squadra che già nel resto della stagione aveva mostrato i suoi valori, ma con troppa discontinuità. Per informazioni chiedere al Parma, fresco di vittoria del campionato, che con i Lupi non ha vinto mai, sfiorando anche un clamoroso ko interno nella partita di ritorno. Il segreto della salvezza conquistata in anticipo? Ha un nome e un cognome: Gennaro Tutino, vicinissimo al record degli attaccanti rossoblù in B detenuto da Marco Negri, a quota 19. L'attaccante napolcosentino ha altre due gare per scrivere un'altra pagina di storia. Poi toccherà al presidente Guarascio far felice una tifoseria che in passato lo ha contestato aspramente. Ecco, l'occasionissima per ingraziarseli si presenterà a fine campionato, quando bisognerà scucire all'incirca un paio di milioncini (magari chiedendo uno sconto...) per assicurarsi l'attaccante nato a Napoli ma sbocciato in riva al Crati.

L'incontro fortuito con i tifosi provenienti da Ascoli

E i primi a chiedere il sacrificio al patron sono proprio i supporter rossoblù. Alcuni di loro lo hanno incrociato in un'area di servizio (a Pescara, un posto che in passato ha sorriso spesso ai silani...), di ritorno da Ascoli. D'obbligo la richiesta: «Presidente, compri Gennaro». Guarascio ha sorriso, lasciando intendere la volontà di provarci, ma facendo capire che i costi dell'operazione sono alti. Mai quanto le aspettative dei tifosi. Servirà uno sforzo, forse anche due. Ma Tutino non può sfuggire: è il simbolo di una Cosenza che vuole affrancarsi dalla consueta sofferenza. E che grazie al suo bomber, quest'anno, ha potuto iniziare a dormire sonni tranquilli prima del solito.

Lo striscione sotto casa del bomber

Per rafforzare il concetto, a pochi passi da casa di Tutino è stato esposto uno striscione inequivocabile (un'idea del supertifoso Natalino Bosco): Tutino non si tocca. Ma il pallino, si sa, è in mano al presidente. Di certo, Gennaro non si opporrebbe a proseguire la sua avventura cosentina.

 

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