Messo da parte il ko in Coppa Italia allo stadio “Olimpico Grande Torino”, per il Cosenza è tempo di pensare all’esordio in campionato di domenica prossima, ore 20:30, al “Marulla” contro la Cremonese. Lo scorso anno i silani avevano portato, nei trentaduesimi di coppa, il Sassuolo ai supplementari (rete di Mazzocchi allo scadere per il 2-2 momentaneo poi diventato 2-5 nell’extra-time), quest’anno, alla fine, non c’è stata storia ma D’Orazio e compagni non sono precipitati e già questa è una grande cosa considerando i problemi che si stanno attraversando in riva al Crati.
La partita contro i granata, servita ad entrambe le squadre anche per rodarsi in vista dell’esordio in campionato (sabato c’è anche Milan-Torino), ha comunque detto tante cose al di là del risultato. Se da una parte è vero che i rossoblù hanno tenuto bene il campo, dimostrando in alcune fasi del match anche di organizzare delle buone trame con un affiatamento tra i componenti della squadra che cresce di giorno in giorno, dall’altro lo è altrettanto che i lupi hanno fatto una fatica terribile in fase di realizzazione. L’unico tiro veramente pericoloso verso la porta di Milinkovic-Savic (finito di poco alto) è stato scoccato da Fumagalli. Per il resto partita di contenimento, pesantemente condizionata dalla sfortunata autorete di Camporese a meno di 1’ dall’inizio del match, ma che prima del raddoppio di Zapata nel finale, non ha comunque visto grandi conclusioni nello specchio della porta avversaria. Dunque un match positivo, che ha lasciato buone impressioni in misura maggiore rispetto a quelle negative. «Abbiamo fatto una buona prestazione contro una squadra di categoria superiore e che ha giocato più amichevoli di noi, quindi aveva più gamba. Andare sotto dopo 36 secondi non è facile, ma siamo sempre rimasti in partita e la risposta dei ragazzi in campo mi ha soddisfatto», ha detto il tecnico Massimiliano Alvini.
Nonostante il 2-0 finale, l’allenatore rossoblù ha avuto buone risposte dai suoi ragazzi. Si è trattata di una gara che ha dato tante conferme rispetto alle prime uscite del pre-campionato. In primis l’atteggiamento di chi è sceso in campo, in seconda battuta uno schema che sembra ormai collaudato: il 3-4-1-2, marchio di fabbrica del tecnico, lo sta diventando anche del Cosenza.
Per il momento, l’allenatore resta in attesa di quei cinque rinforzi richiesti a gran voce dal mercato: un difensore e un esterno sinistro (o ambidestro) che vadano a tamponare le assenze degli infortunati Venturi e D’Orazio garantendo pure una valida alternativa a Camporese dietro; un centrocampista di qualità e quantità; oltre a quei due attaccanti che rappresentano sempre la priorità, in particolare uno che ha nelle corde la doppia cifra di gol.
La speranza, nell’ambiente, è che per la difficile gara contro la Cremonese all’esordio in campionato (a proposito, oggi pomeriggio riprenderanno gli allenamenti) possa arrivare qualcuno, altrimenti Alvini dovrà nuovamente fare di necessità virtù, magari confermando l’undici di Torino che gli ha comunque dato un minimo di soddisfazione.
A livello tattico, resta da capire il ruolo di Florenzi, fino ad oggi schierato centrale anche per questioni contingenti, ma che potrebbe passare sulla trequarti se arrivasse finalmente un centrocampista capace di recuperare palloni e orchestrare la manovra.
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