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Cosenza, parte la nuova stagione: e per i "Lupi" è una malattia che fa battere il cuore FOTO

I sostenitori rossoblù hanno atteso a lungo questo momento: l’umore, in alcuni casi, è stato condizionato dagli ultimi episodi. La fede verso i colori della città resiste al tempo e alle intemperie ma in una frangia di supporter serpeggia il malcontento per quanto avvenuto con la squadra femminile

L’umore della tifoseria, a poche ore dalla “prima”, trasmette eterogeneità di pensieri. I primi due mesi d’estate sono stati intensi. Riavvolgere il nastro non è semplice. Tante emozioni hanno attraversato il “branco” rossoblù. L’alba rappresentata dal riscatto di Gennaro Tutino, ceduto poco più di due settimane fa alla Sampdoria, è trascorsa in fretta. Non tutti i capitoli vissuti hanno lasciato sereni i tifosi.

Macchie sulla pelle

Una parte del popolo rossoblù è rimasto scottato da due episodi in particolare: la mancata iscrizione del Cosenza femminile al campionato nazionale di serie C e il caro dei biglietti proposto negli ultimi giorni. Due momenti che hanno turbato le pennichelle sotto l’ombrellone.
Massimo Mazzotta non ha dubbi: «Ritengo scellerato il rincaro dei biglietti, un’iniziativa irricevibile ed incendiaria. L’aumento di tre euro è poco amichevole nei confronti della tifoseria, in particolare di quelli appartenenti ai settori popolari. Molte persone arrivano dalla provincia e si sobbarcano già altri costi per essere presenti. Serve a razzolare pochi soldi ma con il rischio di perderne molti di più. Tante persone hanno già deciso di disertare lo stadio. I miei amici degli “Anni Ottanta” resteranno fuori. Molti di loro hanno l’abbonamento. La “manovra” compiuta dalla società rovina il battesimo ed agita acque che non sono calme. Eravamo partiti bene. I primi acquisti mi sembravano interessanti, poi abbiamo proseguito con giovani da valorizzare in prospettiva perdendo anche alcuni pezzi per strada. La rosa che avevamo si è indebolita, ha perso qualità ed esperienza. Al momento è lacunosa e bisognevole di urgenti rinforzi. Va completata per essere competitivi. Sono una persona arcigna, non mi scoraggio ma ho il timore di rivivere un altro torneo tribolato. Non pensavo potessimo trattenere Tutino ma mi aspettavo altro dopo il finale dello scorso anno. A Torino, mi è piaciuta l’impronta che Alvini ha dato alla squadra. Potremmo giocarcela con la Cremonese ma siamo al cospetto di una delle favorite».
Sabato Fimiani racconta i suoi tormenti di padre: «Vorremmo organizzazione e chiarezza perché le meritiamo in quanto tifosi. Ho poco da obiettare sulla squadra costruita ma la gestione societaria mi lascia serie perplessità. Ho una figlia che vive questo sport con enorme passione e non so come spiegarle che quest’anno probabilmente non avrà una squadra perché, dopo la mancata iscrizione al campionato maggiore, non ho nessuna notizia neppure del settore giovanile “rosa” né sul prosieguo dell’attività. Siamo tifosi sfegatati, diamo tutto per questi colori ma non è giusto essere visti soltanto come “polli da spennare”».

Le sorti del team femminile amareggia pure Marco Aiello: «Quest’anno mi avvicino all’inizio del campionato con molto meno entusiasmo rispetto agli altri anni perché sono molto deluso per la mancata iscrizione delle Lupe al campionato. Non posso scindere quanto successo dal resto. Nonostante ciò, ho sottoscritto come ogni anno il mio abbonamento e sarò ancora presente al “Marulla” per tifare i colori del mio cuore. Questa società, alla quale ho sempre riconosciuto il merito di aver ricondotto il Cosenza dalla D alla B, ho l’impressione che faccia di tutto per allontanarsi dalle simpatie e dall’affetto della gente, come si evince anche dallo scarso numero degli abbonati. La squadra è meno forte rispetto a maggio ma questo non mi ha mai scoraggiato».

Scollamento intestino. Da alcuni anni, poi, la discussione di molti tifosi verte sulla scissione che si è creata all’interno del tifo organizzato. Le diverse anime della torcida silana sono divise. Quanto sta accadendo è ormai diventato intollerabile per William Gargiulo, originario di Lago e da ormai 30 anni residente a Brescia: «Ho deciso di restare “fuori”. Dopo 48 anni, ho compiuto questa scelta per me complicata. Alcune situazioni mi hanno indirizzato verso la decisione assunta. Già da tempo non mi riconosco negli atteggiamenti da “padre padrone” di Guarascio, ché vuole ricevere ma non dà in egual misura. In particolare, il daspo che fece applicare nei confronti di un tifoso di Fiumefreddo Bruzio, perché si era semplicemente permesso di contestarlo, l’ho sempre ritenuto fuori luogo. Da ultimo, adesso, anche il rincaro dei biglietti, giunto in seguito alla mancata iscrizione della squadra femminile alla serie C. Più di tutto però, a scoraggiarmi, vi è il clima che regna all’interno della tifoseria. Lo reputo deprimente. Ho sempre sperato in una coesione totale delle diverse anime del tifo organizzato ma sono sempre più evidenti dei fossati difficili da saltare. Continuerò a raggiungere gli stadi del nord Italia per salutare i fratelli di lunga data ma resterò fuori, tribolando come è sempre stato per le sorti del Cosenza. Ed anche ora che sono in Calabria farò altrettanto. Mi affaccerò dalle parti del “Marulla”, vivrò il pre partita con gli amici di sempre ma poi non sarò sui gradoni. Probabilmente sono soltanto una pietra in uno stagno ma mi auguro che qualche cerchio possa affiorare ed essere visto».

Speranza e positività

Alcuni guardano oltre, si affidano all’ottimismo e non hanno nessuna intenzione di perdere la speranza. Ottimismo e speranza, in fondo, sono le due caratteristiche che contraddistinguono i tifosi ad ogni latitudine del pianeta. Piero Maio è uno degli abbonati. Con lui, durante ogni gara interna, a riempire il “Marulla” vi è la famiglia al completo: «Sono un assiduo della curva Sud, ormai la frequento insieme alle mie tre figlie. Siamo fiduciosi per questo inizio di stagione. Finalmente si vede un progetto di prospettiva, con giovani di belle speranze. Manca sicuramente qualche tassello per rendere la squadra competitiva però i presupposti per fare un buon campionato ci sono. Inoltre, ho massima fiducia in Massimiliano Alvini, una persona perbene e schietta».
Il suo pensiero di Piero trova d’accordo anche Francesca Santoro: «A poche ore dall’inizio del campionato mi sento di fare un solo augurio ai nostri Lupi. Spero siano pervasi dalla carica nervosa che gli permetta di dare tutto sul campo. Non credo mancheranno momenti difficili ma se riusciranno a fare leva su orgoglio, concentrazione, determinazione e forte motivazione potranno raggiungere importanti risultati. Quest’anno mi aspetto di vedere giocare una squadra più coesa e unita che mai, una squadra accompagnata da grandi ideali. Perché chi ha le idee è forte ma sono coloro i quali hanno grandi ideali ad essere invincibili».

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