Cosenza, la città del pallone tra incubi e sogni: dalla rimonta di Zaccheroni ai flirt con la retrocessione
Penalizzazione e calciomercato nei tifosi silani. Il Cosenza ha vissuto giorni intensi tra ciò che è avvenuto in ambito federale e quanto è accaduto allo Sheraton di Milano. La partita con lo Spezia è trascorsa soltanto da quattro giorni ma sembra essere già un’era geologica fa. Questa sera, i rossoblù di Eugenio Guarascio ripartono da zero e con due frecce in più al proprio arco. Macigno sanzione Il -4 inflitto dal Tribunale federale non ha colto indifferenti i sostenitori silani, che ora temono ripercussioni da qui in avanti. Massimiliano Scanga confronta l’attualità con il passato per motivare la sua analisi: «Sono rimasto deluso per la penalizzazione perché in questi anni abbiamo sempre ascoltato parole che professavano limpidezza, serietà e professionalità della società. Ci ritroviamo adesso con un fardello pesante se pensiamo che spesso ci siamo salvati per il rotto della cuffia. Mi auguro che i 4 punti tolti non ci condannino a fine campionato. Dal mercato mi aspettavo qualcosa in più, specie in attacco, considerata la cessione di Tutino. Abbiamo acquistato dei rincalzi che non ci garantiscono il suo stesso score. Ovviamente spero che i fatti mi diano torto». Vincenzo Santoro è incredulo ma non ha nessuna intenzione di gettare la spugna e rinunciare alla sua “fede”: «All’alba di una nuova stagione, mi chiedo come sia possibile che una società non ottemperi al versamento di imposte ordinarie che hanno determinate scadenze. Mi aspetto che il Cosenza fornisca a riguardo maggiori dettagli e che faccia valere le sue ragioni nelle sedi opportune. Meritiamo un inizio di campionato senza pesanti penalizzazioni in vista della lotta alla salvezza. Non sarà semplice perché Delvecchio ha compiuto tante scommesse e puntato su molti giovani. Né è facile sostituire calciatori come Meroni, Marras e Tutino. Adesso, però, speriamo che Alvini, sicuramente il nostro top player, riesca a tirare un sospiro di sollievo grazie agli arrivi di Ricci e Strizzolo». Andrea Caldeo bacchetta il club: «Non è giusto arrivare alle prime partite con una squadra incompleta. La difesa e il centrocampo ritengo siano ancora da migliorare molto. In avanti ho visto molto bene Fumagalli, Ciervo e Rizzo Pinna ma sarebbe servito un attaccante da doppia cifra. Ci sono molte incognite, vorremmo più certezze. A complicare ancora di più la situazione, inoltre, si è aggiunta la penalizzazione che certifica una cattiva gestione anche a livello amministrativo. In ogni caso, noi tifosi saremo sempre lì a sostenere la squadra se e quando dimostrerà impegno e attaccamento alla maglia, come avvenuto finora». La ripartenza Andrea Giordano torna indietro di 30 anni: «Trovo la penalizzazione assolutamente spropositata ma sogno un’impresa alla Zaccheroni. Perché, anche stavolta, di impresa si dovrà parlare. Sul lato tecnico, la squadra ha dimostrato di avere già assimilato le idee di Alvini e avere già un equilibrio. Equilibrio che deve avere anche la piazza, stringendosi più che mai attorno alla squadra. Il progetto tecnico in stile Cittadella se da un lato mi preoccupa, dall’altro mi entusiasma. Giovani come Ciervo e Fumagalli, per citarne alcuni, hanno già fatto vedere di che pasta sono fatti. In conclusione, ci sarà da soffrire, come sempre. Ma ricordiamoci che Cosenza fa rima con sofferenza». Enrico Maffei “promuove” la nuova linea: «Sono soddisfatto del mercato compiuto perché con Ursino e Delvecchio è cambiata la tipologia degli acquisti. Si scorge una programmazione che in passato non si è vista. Molto spesso ci si è affidati a calciatori in prestito e senza diritto di riscatto. Ora, non sono stati scelti grandi nomi ma si è preferito puntare su ragazzi motivati e desiderosi di dimostrare di essere di categoria. In questi prime giornate si è notato. Ho visto giocatori pronti a sudare la maglia fino all’ultimo secondo. Mi fido dell’operato di dg e ds. Quest’anno ho fatto immediatamente l’abbonamento anche per questa ragione. Certo, spero di vedere un passo in avanti della società perché in diversi casi assistiamo ad errori di approssimazione e superficialità. Probabilmente i profili in organigramma non sono consoni alla serie B. Sono aspetti che lasciano a desiderare. La penalizzazione è indigesta. Non so quali siano i motivi e se possano essere almeno in parte legate alle vicissitudini del presidente. Mi auguro vengo fatta chiarezza. Tante volte è mancata la comunicazione. La società non si confronta con tifoseria e stampa».