Alla kermesse “Settembre Rendese” edizione dedicata alla donna, non poteva mancare la presenza delle giovanissime calciatrici del “Cus Academy Women Cosenza” di nuova formazione dopo la disavventura subita, accorse al richiamo di Francesca Piccinini, campionessa di pallavolo italiana, che ha partecipato a tutte le Olimpiadi e che con orgoglio di tutti è stata accolta sabato, 14 settembre al Museo del Presente, intervistata dal giornalista Sandro Donato Grosso di Sky sport. Dispiaciuta di non essere presente per esigenze personali Francesca Stancati, delegata Coni provinciale, comunque contenta della partecipazione delle giovani atlete che hanno avuto l’opportunità, grazie all’invito di Alfredo De Luca direttore artistico della manifestazione, di incontrare una campionessa di sport ma soprattutto di vita come Francesca Piccinini. Accattivante il suo talk, simpatiche le risposte della Piccinini “interrogata”, si fa per dire, in lungo e in largo sulla storia, sui posti, sui prodotti tipici della Calabria a cui non ha fatto mancare le sue risposte e “suggerita” alcune volte dal pubblico presente e comunque, sfoderando il suo sorriso accattivante. Anche i presenti hanno interagito con la campionessa disponibile e cordiale. Attratta da tanta empatia, Rebecca Perrotta, capitana della nuova formazione del calcio femminile “Cus Academy Women Cosenza” è intervenuta ponendo alla campionessa una domanda su tutte. “C’e stato un periodo della tua vita che non ti sei sentita al cento per cento? Prontamente la campionessa ha risposto. “Bella domanda. “Sì, ho chiesto l’aiuto di uno psicologo, compensavo poi con i momenti positivi che il campo mi dava”. Una campionessa la Piccinini che ha dato importanza alla vicinanza della famiglia che ogni atleta deve avere. Commovente il momento che ha ricordato il suo papà venuto a mancare da poco. Anche Luisa Orlando, allenatrice del Cus Academy Women Cosenza che, superata la delusione della non iscrizione alla serie C della squadra da lei diretta, che aveva vinto tutto, è orgogliosa di puntare su questo nuovo progetto che in parallelo alle famiglie delle motivate atlete, ambisce ad allenare una squadra che sicuramente ha buone prospettive per andare avanti spedita sul campo e nella vita. “I valori dello sport sono sani e non possono essere discriminati e mortificati” - afferma con fierezza Luisa Orlando – e come darle torto?
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