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Cosenza, strada in salita, il club prepara il ricorso

La conferma della penalizzazione è un macigno per i rossoblù. Sabato a Cittadella si ripartirà dall’ultimo posto

La conferma piena della penalizzazione di quattro punti è stato un nuovo graffio sulla pelle di squadra e tifosi. Il Cosenza ripartirà dall’ultimo posto, sul fondo della classifica come un anno e mezzo fa. In questi anni sono stati tanti i colpi di reni clamorosi compiuti dai rossoblù. Autentici miracoli sportivi che hanno permesso di ripartire dalla Serie B ed allungare il credito alla società, tornato però adesso ai minimi termini.
Il feeling tra la tifoseria e Guarascio è sempre stato forzato. Una convivenza difficile, con il presidente che tante volte, troppe, ha imboccato la strada sbagliata. Quest’anno ha cominciato con l’ennesimo reset della sua avventura al timone del sodalizio silano. Via Gemmi e poi anche Viali. Al loro posto ha inserito Delvecchio e Alvini ma soprattutto ha dotato il club di una figura inedita durante i suoi tredici anni, quella del direttore generale, Beppe Ursino.
Proprio l’inserimento di quest’ultimo tassello ha portato a credere in una nuova “visione”, più attenta. In realtà, dopo il riscatto di Gennaro Tutino, tutto il mondo è sembrato crollare sotto i piedi dei supporter.
La conflittualità tornata ai massimi livelli è una componente destinata a caratterizzare la stagione e il percorso della squadra di Massimiliano Alvini. La sfiducia nei confronti di Guarascio già in passato ha causato serie difficoltà al gruppo squadra, soffocato da un ambiente pesante. Il patron, incurante delle manifestazioni compiute contro di lui, è andato dritto per la sua strada facendo riferimento all’ascesa compiuta, dalla Serie D alla B.
Adesso, però, giunge per lui un altro momento di importanti riflessioni perché soprattutto la gestione degli ultimi mesi è diventata fallimentare. La riorganizzazione sbandierata non si è compiuta ed il Cosenza naviga in acque crespe.
I rossoblù, ricevute le motivazioni della Corte Federale d’Appello, presenteranno un nuovo ricorso, al Collegio di Garanzia del Coni. E poi cosa succederà? In questi mesi di forti turbolenze, dal deferimento della Procura Federale in avanti, come d’abitudine consolidata, il club è rimasto in silenzio, se non per stringate note. Chiuso a riccio, barricato in un angolo, calpestando i sentimenti di un popolo che ha mostrato enorme attaccamento ai suoi colori. Dimenticando, una volta di più, che un’azienda sportiva è un bene collettivo e non soltanto un affare personale.
A metà ottobre, la stagione sembra incanalarsi verso binari già vissuti in passato e dai quali è sempre risultato complicato uscire, specie adesso che anche i risultati sul terreno di gioco hanno cominciato a voltare le spalle (i Lupi hanno conquistato soltanto uno degli ultimi nove punti disponibili).
Fra sei giorni il Cosenza tornerà in campo in trasferta, contro il Cittadella che ha appena interrotto il rapporto con il tecnico Gorini.
Al “Marulla” rientrerà invece il 26 ottobre, nel match con la Juve Stabia, con il rischio concreto che in casa subentreranno le principali difficoltà di carattere psicologico.

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