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Giornata convulsa per il Cosenza quella di ieri. Prima della ripresa degli allenamenti si sono registrati una serie di “riunioni”. La prima ha visto di fronte il direttore sportivo Gennaro Delvecchio, Massimiliano Alvini e il suo staff. La seconda invece è avvenuta tra il ds e la squadra. Due confronti per analizzare una situazione complicata e con una via d’uscita sempre più ridotta.
La sconfitta con il Palermo, dopo quella contro la Juve Stabia, hanno riportato il tecnico toscano in totale discussione. La posizione dell’allenatore ormai da diverse settimane è in bilico ma per i rossoblù è diventato sempre più complicato trovare un successore disposto ad ereditarne le difficoltà ambientali (la “fama” della società peggiora di anno in anno) e di classifica. Per questo motivo, Alvini – turbato anche da questioni extracalcistiche nelle ultime ore – dovrebbe dirigere regolarmente gli allenamenti che condurranno alla trasferta di domenica a Modena.
L’ipotesi della “promozione” di Nicola Belmonte, attuale tecnico della Primavera, è stata quantomeno temporaneamente accantonata. I profili sondati hanno un identikit preciso ma con esperienza su certi palcoscenici. Il mancato decisionismo di un mese fa (quando Lucarelli è stato ad un passo dalla panchina), però, complica oltremodo la ricerca.
Verso Modena. La giornata di ieri, pertanto, è trascorsa principalmente tra riflessioni, analisi e confronti. Il gruppo successivamente ha svolto il lavoro aerobico con il preparatore atletico Claudio Giuntoli prima di rientrare a casa. Oggi, però, si tenterà di fare nuovamente quadrato nell’estremo tentativo di ripartire, provando a spendere le ultime energie fisiche e nervose di una stagione, cominciata immediatamente con il vento contrario, all’inseguimento delle rivali più prossime in classifica. Un passo per volta, a cominciare dal Frosinone, distante tre lunghezze dopo il pareggio di Salerno. Un cammino in forte salita ma con cinque scontri diretti da giocare: Reggiana, Frosinone, Brescia, Salernitana e Sudtirol. Il Cosenza non ha margine d’errore. Sono diverse le occasioni gettate alle ortiche ma che avrebbero potuto rendere più speranzoso il finale di stagione. D’Orazio e soci, in questo clima ai limiti dell’inverosimile, tuttavia, devono restituire un’immagine differente rispetto a quella emersa nei recenti confronti con Juve Stabia e Palermo durante i quali si sono lasciati scalfire al minimo alito di vento.
Nel frattempo, come era atteso, il giudice sportivo ha fermato per un turno Alessandro Caporale (Charlys si è aggiunto all’elenco dei diffidati). Inoltre sono stati comminati altri 8mila euro di multa alla società per il lancio di sette petardi e altrettanti fumogeni nel recinto di gioco durante il match di domenica scorsa contro i rosanero di Alessio Dionisi.
Insolvenza. A margine di ciò, la società continua ad inciampare lungo le solite “bucce di banane”: le porte del centro sportivo “Pietro Mancini” ieri sono rimaste chiuse per il settore femminile e l’Under 15 maschile (disagi logistici anche per gli altri team) a causa di nuove tranches di pagamenti non corrisposti. Una storia che continua a ripetersi a ritmo cadenzato. Una gestione sempre più approssimativa, un fattore che resta la principale zavorra del Cosenza. Cercasi via d’uscita.
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