
Quando il Cosenza gioca in casa è ormai una prassi attendere il comunicato successivo del giudice sportivo per comprendere l’entità dell’ammenda. I rossoblù questa volta sono stati sanzionati di 10mila euro in virtù del copioso lancio di petardi e fumogeni che hanno comportato la sospensione della gara con la Reggiana per circa due minuti. La tifoseria bruzia ha scelto questa modalità per richiamare l’attenzione di Eugenio Guarascio, contestato pesantemente anche in occasione della sfida con i granata. I supporter della curva Nord “Catena” hanno esposto anche uno striscione («Pretendiamo rispetto») ed intonato un nuovo coro in cui si invita il patron silano a farsi da parte.
Anche la politica continua ad esortare l’imprenditore di Parenti a valutare la sua posizione. Dopo “l’appello” del sindaco Franz Caruso, nelle scorse ore si è espresso in merito anche il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise: «Cosenza merita un futuro sportivo solido e ambizioso. In un momento così delicato per la nostra squadra, che lotta con tutte le forze per mantenere la categoria, è necessario un cambio di passo nella gestione del club. La storia recente del club ha mostrato tutte le difficoltà di una gestione che, tra risultati altalenanti e contestazioni sempre più forti, appare ormai distante dal cuore pulsante della città e della sua tifoseria. L’interesse manifestato da Alfredo Citrigno rappresenta un'opportunità concreta per voltare pagina. Tuttavia, a oggi, l’attuale proprietà non ha ancora dato risposte ufficiali, alimentando un clima di incertezza che non giova a nessuno. Per questo motivo, è indispensabile che il presidente Guarascio esca dal silenzio e si assuma la responsabilità di rispondere alla proposta avanzata».
Un nuovo striscione, intanto, è stato esposto nei pressi del tribunale. Emblematico il significato: “Liberate il Cosenza”
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