
Poco meno di due settimane per tentare di compiere una disperata ricerca della salvezza. Il Cosenza può sfruttare il tempo a disposizione per eliminare le tossine generate da un derby perso con proporzioni storiche prima di concentrarsi sul Pisa, prossimo avversario alla ripresa. Il ko del “Ceravolo” ha aumentato l’esigenza di far punti ma non ha compromesso definitivamente i giochi. Ciò che continua a preoccupare nel cammino ancora da compiere è il clima che ormai da tempo si respira all’interno dell’ambiente.
La tifoseria è in rottura totale con la società e ora il pesante passo falso di Catanzaro ha creato delle crepe anche tra squadra e supporter. Ricomporre i cocci della stagione diventa in questo modo sempre più problematico. Belmonte e Tortelli si sono ritrovati a bordo di una zattera dovendo fronteggiare il mare in tempesta. Ed è in situazioni simili quando l’uomo è capace di scrivere la storia. Dopo 29 giornate, con l’ultimo posto e a -6 dai playout, solo uno scatto d’orgoglio all’interno dello spogliatoio può generare quell’impulso di cui ha bisogno il Cosenza per evitare la deriva aritmetica.
In questi casi, forse anche per fortuna, i valori umani non sono secondari a quelli tecnici. L’ultima speranza alla quale aggrapparsi è questa. In una categoria in cui i rossoblù sono stati chiamati a lottare costantemente punto su punto, il -4 di penalizzazione risulta essere pesante come un macigno.
Concessione stadio. Sulla querelle legata al mancato pagamento dei canoni d’affitto “denunciati” recentemente dal sindaco Franz Caruso, nelle scorse ore è intervenuto il consigliere comunale Francesco Luberto: «Non sono assolutamente sorpreso del fatto che l’amministrazione comunale dichiari pubblicamente di voler attivare azioni legali nei confronti della società del Cosenza Calcio per il recupero dei canoni non pagati. Ricordo bene che in occasione dell’approvazione della nuova convenzione chiesi in Consiglio comunale che la stessa venisse ritirata in quanto la ritenevo non esaustiva e foriera di possibili contenziosi. Non è ammissibile che un impianto sportivo comunale qual è lo stadio, ovvero tra le più importanti strutture di proprietà del Comune, venga ridotto esclusivamente ad altisonanti proclami privi delle giuste ed opportune riflessioni e verifiche. Ribadisco che, a mio avviso, l’amministrazione che oggi governa la città non ha svolto le giuste valutazioni sulla convenzione sottoscritta soprattutto per ciò che riguarda la compensazione dei canoni annuali con i lavori di manutenzione straordinaria della struttura e la connessa rendicontazione dei quali si è fatta carico la società. Tali attività non solo devono essere ben specificate negli accordi ma devono al contempo essere verificate in modo celere e certosino. Tutto ciò è un ennesimo tassello negativo che va ad aggiungersi all’ormai tardiva presa di posizione dell’amministrazione comunale sulla vicenda del Cosenza Calcio, con l’interrogativo del perché non si è intervenuti prima».
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