
Neanche il Tar del Lazio ha dato ragione al Cosenza nella battaglia giudiziaria intrapresa. Il club silano, a questo punto, può solo prendere in considerazione l’idea di impugnare nuovamente la decisione e presentarsi al Consiglio di Stato. Uno scenario che in via Conforti pare stiano prendendo in seria considerazione, come era già filtrato già prima di quest’ultima sentenza. Gli avvocati rossoblù chiedevano la misura cautelare della sospensiva in merito alla penalizzazione di quattro punti inflitta ai Lupi dal Tribunale Federale Nazionale e poi confermata prima dalla Corte Federale d’Appello e successivamente pure dal Collegio di Garanzia del Coni. Il nuovo ricorso avanzato dalla società bruzia, tuttavia, è stato rigettato dal tribunale amministrativo regionale del Lazio che ha fatto sapere come non sussistano i presupposti per la concessione della misura richiesta. La tutela cautelare, secondo quanto motivato dalla sezione Prima Ter, non reggerebbe per ciò che concerne il periculum per due ragioni differenti: «in primo luogo, perché l’eventuale sospensione degli atti impugnati non avrebbe un’incidenza rilevante sull’attuale classifica del campionato di serie B in quanto il Cosenza rimarrebbe, pur sempre, ultimo in classifica; inoltre prevalenti gli interessi della Figc e delle squadre controinteressate (solo la Salernitana si è costituita: ndc), tenuto anche conto dell’attuale quadro giuridico; è, infatti, evidente che l’eventuale sospensione della sanzione dei 4 punti a così ravvicinata distanza dalla fine del campionato potrebbe pregiudicare l’ordinario ed armonioso svolgimento della competizione, potendo anche minare la regolare celebrazione dei playout di fine stagione».
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