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Il Cosenza non ha imparato: commessi sempre gli stessi errori

I fatti hanno dimostrato che in questi sette anni la società del presidente Guarascio non è stata mai capace di costruire, progettare e programmare in continuità

Da un primo maggio all’altro. Il Cosenza giovedì può arrivare alla chiusura di un cerchio. Sette stagioni di serie B per molti tratti tormentate, diverse imprese clamorose e molto tempo trascorso in zona retrocessione. Malgrado qualche dichiarazione azzardata che qui e là Eugenio Guarascio si è lasciato sfuggire nel corso di questi anni, i fatti hanno dimostrato che la società bruzia non è stata mai capace di costruire, progettare e programmare in continuità. I rossoblù sono riusciti ad offrire una resistenza alcune volte inaspettata, riuscendo a tirarsi fuori dai guai quando tutto sembrava compromesso. Non sarà così questa volta. La condanna aritmetica potrebbe arrivare al “Marulla” contro il Bari. Pochi gli spettatori previsti. Il rapporto tra il club e la tifoseria si è deteriorato nel tempo. La frattura adesso appare insanabile.
Nella prima stagione di serie B dell’era Guarascio, malgrado qualche affanno iniziale e una crescita avvenuta a campionato inoltrato, i rossoblù sono stati in grado di mettere il sigillo sulla matematica salvezza nel penultimo turno.
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