Senza un cinema, ma con molto, moltissimo cinema: potrebbe essere questo, in sintesi, quel che sta accadendo ad Amantea, nel Cosentino, dove fino a mercoledì ben 50 artisti provenienti da tutto il mondo parteciperanno ad un laboratorio cinematografico unico in Europa con l’obiettivo di realizzare cortometraggi in collaborazione con tutta la comunità del centro... senza cinema. I cinquanta attori, registi, tecnici e professionisti del mondo del cinema provenienti da 22 Paesi stanno trasformando il paese in un set a cielo aperto, realizzando i corti che saranno proiettati pubblicamente durante l’ultima serata.
Arriva alla settima edizione, dunque, «Kino Guarimba», la residenza artistica di formazione cinematografica organizzata dall’associazione culturale La Guarimba e che coinvolge 17 uomini e 33 donne dai 20 ai 42 anni provenienti da Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Malta, Messico, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Regno Unito, Romania, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Venezuela. «Ragazze e ragazzi provenienti da paesi e contesti differenti dal nostro, hanno la possibilità di mettere in pratica le proprie abilità realizzando le opere cinematografiche e interagendo tra di loro e con la comunità locale – dice Giulio Vita, ideatore del progetto – , ma sarà soprattutto un’occasione di inclusione e di socialità, in cui collaborare creando delle connessioni».
Molto ricco il programma, con masterclass e lavoro collettivo, ma anche iniziative per conoscere il territorio sotto tutti i suoi aspetti, valorizzandone i luoghi e passando anche per la cucina locale e i prodotti a km0. Collaudata la formula, con lo speed dating iniziale: per ciascuno un minuto per parlare di sé e delle proprie aspettative, in modo da cercare le affinità con gli altri e costituire il gruppo di lavoro. E poi il tour guidato nel territorio di Amantea, per conoscere ed esplorare i luoghi che costituiscono lo scenario in cui i corti saranno ambientati, ma anche per familiarizzare con i residenti, a pieno titolo coinvolti nelle narrazioni. Tra i laboratori, quello dello spagnolo Oscar Peña González su produzione, suono e illuminazione nel cinema, e quello del vibonese Fortunato Valente sulle tecniche di montaggio.
Un momento molto importante è quello del casting aperto alla comunità locale: gli aspiranti attori partecipano alle selezioni per prendere parte ai set mettendo alla prova le proprie capacità, o mettendosi in gioco per la prima volta. Ogni anno è sempre più alto il numero di persone che tra bambini, ragazzi e adulti partecipa attivamente ai cortometraggi, creando una connessione ancora più forte tra comunità e progetto.
I team sono alacremente al lavoro con i registi per realizzare i corti: ciascuno dei partecipanti sceglie il lavoro a cui si sente più affine, rimarcando il concetto del metodo di apprendimento cooperativo, in cui tutti possono esprimere la propria creatività e ciascuno è responsabile, oltre che del proprio apprendimento, anche di quello degli altri.
Registi, attori e tecnici stanno dunque lavorando assieme, attraverso tutte le fasi di produzione, le riprese e il montaggio fino a mercoledì, ultimo giorno per consegnare i lavori, che saranno proiettati durante l’ultima serata di residenza, in un evento aperto al pubblico. La comunità che ha partecipato ai lavori sarà spettatrice e protagonista, in uno spirito di collaborazione e condivisione che è uno dei punti di forza del progetto.
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