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“Primavera del Cinema” a Cosenza: in scena i due grandi registi Matteo Garrone e Riccardo Milani

È il giorno di due grandi registi, oggi, alla Primavera del Cinema Italiano: Matteo Garrone e Riccardo Milani. Riceveranno il premio Federico II e saranno presenti in un talk che si preannuncia molto vivace e interessante, in programma alle 20.30 sul palco del cinema Citrigno, a Cosenza, appena dopo la proiezione di «Io capitano», in cartellone alle 18 nella sala 1 dello stesso cinema, e di «Nel nostro cielo un rombo di tuono» in programma alle 17.30 nella sala 2 del Citrigno. Quest’ultima pellicola, a firma di Riccardo Milani, è una sorta di documentario sulla vita di Gigi Riva, grande centravanti di calcio degli anni Settanta che giocava nel Cagliari. Forse qualcosa di più, di un semplice documentario. Un romanzo al confine con l’epico, una storia semplice ma immensa che tratteggia la vita sportiva e non solo di un campione autentico, di quelli che oggi non si vedono più – scritto con buona pace della retorica.
Una bandiera, Riva. Legato alla sua squadra, alla terra di Sardegna, lui che arrivava da un paesino lombardo, così lontano dalla realtà isolana, geograficamente e nella aleatorietà di quegli orizzonti così distanti, che si perdono a vista d’occhio dal ponte di una nave e che sembrano celare arcani insoluti, intraducibili da chi non è stato generato da quella terra in mezzo al mare. E invece, Gigi da Leggiuno, località sulle sponde del Lago Maggiore, diventa subito un figlio di Sardegna e porta il Cagliari a vincere uno scudetto leggendario. Per i colori rossoblù e lo sventolio orgoglioso della bandiera dei Quattro Mori rifiuta il corteggiamento di tanti team assai blasonati tra i quali la Juventus dell’Avvocato, pronta a sborsare una cifra impossibile e un “pacchetto” di calciatori dalla comprovata classe pur di averlo in squadra.
È il sommo giornalista sportivo Gianni Brera a consacrarne la mirabile “arte pedatoria”, all’indomani della vittoria dello scudetto con un perentorio 3-1 all’Inter, soprannominandolo Rombo di Tuono. E regalandogli una misura quasi ultraterrena dopo che già l’aveva accostato all’impavido condottiero gallo Brenno per il suo coraggio sui campi di battaglia, pardon, di calcio. Soprannome che ben si sposava con la forte ricerca identitaria di un popolo e di una città che lo stadio l’aveva intitolato ad Amsicora, impavido difensore delle terre sarde contro i conquistatori romani nel III secolo avanti Cristo.
Alla prima esperienza con il biopic, Riccardo Milani è perfettamente a suo agio in questa narrazione, alla quale partecipa lo stesso Riva. Intesse una miscellanea di ricordi e racconti testimoniati da tanti campioni del calcio, compagni di squadra del Cagliari campione d’Italia, ma anche da tanti tifosi sardi, in ossequio all’animus proprio dell’epopea di Riva, del legame indissolubile, dell’empatia con il popolo della Sardegna e della sua bellissima storia. Non cede all’insidia dell’ordine cronologico dei fatti, Milani, ma si lascia trasportare dalle emozioni calcistiche. Dalle emozioni di un uomo speciale. E non disdegna di seguire la naturale alternanza di polveri e altari, perché così è la vita.
E domani è un altro giorno di appuntamenti alla Primavera del Cinema con due docufilm dedicati a due grandissimi artisti della canzone d’autore italiana. Alle 18, al cinema Citrigno «Pino Daniele - Il tempo resterà» e alle 20 l’evento speciale “Venezia 80” con «Enzo Jannacci, Vengo anch’io» di Giorgio Verdelli presentato all’80esima Mostra di Venezia. Al termine della proiezione seguirà l’incontro con Verdelli.

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