
Quando l’impiegato del Cup di via Popilia gli ha detto che per le visite e gli esami richiesti avrebbe dovuto aspettare più di un anno, un cardiopatico cosentino non voleva crederci. Trecentosessantanove giorni di attesa. Un periodo lunghissimo, durante il quale può accadere di tutto, come racconta un articolo sulla Gazzetta del Sud in edicola.
Il malcapitato ha guardato a lungo il foglio che gli è stato consegnato. Ma non c’erano errori. Ha provato anche a ottenere un’altra data. Richiesta vana: «Scusi, ma forse c’è uno sbaglio», ha detto, «possibile che debba aspettare più di un anno? Roba da matti».
Forse sarebbe stato meglio rimandare a casa senza una risposta e senza una prenotazione il cardiopatico anziché dirgli che per valutare il suo stato di salute in una struttura sanitaria pubblica avrebbe dovuto attendere la bellezza di 369 giorni.

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