
Un corpo semisommerso nel fiume. Ritrovato a settembre lungo l’argine che lambisce progressivamente il capoluogo bruzio, Rende e Zumpano. Il cadavere appariva in avanzato stato di decomposizione e la morte riconducibile ad almeno tre settimane prima. L’esame autoptico non ha rilevato nulla di significativo, nulla che potesse aiutare gli investigatori dell’Arma a risalire all’identità della salma.
Vani gli sforzi compiuti dai carabinieri del capitano Sebastiano Maieli e altrettanto scrupolose ma senza successo le indagini disposte dalla Procura. Chi era quell’uomo reso quasi informe dall’incedere degli agenti atmosferici e dalla voracità degli animali selvatici? Una domanda rimasta senza risposta, come spesso è accaduto in passato.
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