Uno shock anafilattico. Lei, Barbara, da poco compiuti i 16 anni, iscritta ai primi anni del Liceo scientifico Scorza, in pochi istanti saluta la vita terrena e lascia i genitori disperati, gli amici increduli, la città quasi dormiente.
Poco dopo le 21,30, ieri sera, la pressione si abbassa, il respiro si fa difficoltoso in quanto il polmone è preda di un attacco asmatico grave e la pelle presenta orticarie di vario tipo. Barbara è allergica al latte, dicono. Ingoia una caramella, senza accorgersi quasi di nulla. Pochi istanti, pochi maledetti minuti.
Un formicolio ed un senso di calore al capo ed alle estremità che fanno intuire, sin da subito, la gravità di quanto stia accadendo. Poi la difficoltà respiratoria. Non c’è neppure il tempo di chiamare i sanitari, il 118, qualsiasi tipo di ambulanza possibile. Barbara abita in via Misasi, la vecchia via Roma. L’ospedale è ad un tiro di schioppo dalla sua amata casa. Ed invece non c’è scampo. Le urla, i pianti.
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