Personale sanitario e degenti con il cappotto nelle stanze e nei vari reparti. È accaduto la settimana scorsa all’ospedale dell’Annunziata, stando alla denuncia del responsabile dell’U.Di.Con, Giandomenico Carino, riportata dalla Gazzetta del Sud in edicola.
«All’interno del nosocomio cittadino si battevano i denti - scrive in una nota Giandomenico Carino - non è una metafora ma proprio in pieno inverno nell’ospedale cittadino dove gli afflussi continuano ad essere molto elevati rispetto alla media non c’era la possibilità di riscaldarsi in quanto gli impianti erano completamente fermi. In particolare - segnala il responsabile dell’U.Di.Con - presso l’ambulatorio trasfusionale, dove i ragazzi talassemici e altri emoglobinopatici svolgono la loro terapia, c’era un’atmosfera siberiana. Tutt’altro che di buon auspicio in vista delle festività natalizie. I pazienti tentavano di coprirsi quanto più possibile, mentre un ago al braccio li immobilizzava su un lettino, intenti com’erano a cercare di terminare l’emotrasfusione, terapia già di per sé delicata che salva la loro vita e che richiederebbe di mettere in campo un minimo d’attenzione in più».
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