Il cimitero internazionale dei migranti prende forma a Tarsia, nel Cosentino. Questa mattina, alla posa della prima pietra, erano presenti il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, i progettisti Fernando Miglietta e Donato D'Anzi, e il responsabile dell'ufficio tecnico comunale, Francesco Sansone, il quale ha proceduto alla consegna dei lavori alla ditta aggiudicataria. L'obiettivo del cimitero, secondo quanto spiegato dall'amministrazione comunale, è quello di garantire dignità alla morte dei migranti che perdono la vita nei tragici naufragi del Mediterraneo. Questa mattina sono entrati in azione gli escavatori. I lavori di sbancamento hanno riguardato un terreno collinare di oltre 28mila metri quadri immerso tra gli ulivi secolari, il Lago e il vecchio camposanto comunale, in parte ebraico. E a breve distanza si trova l'ex campo di concentramento fascista più grande d'Italia, quello di Ferramonti. A dare il via, simbolicamente, ai lavori è stato il presidente del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che ha voluto e lottato ininterrottamente per ottenere quest'opera. Il cimitero dei migranti, che sarù intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi, è stato finanziato, grazie al governatore Mario Oliverio, dalla Regione Calabria con un primo contributo di 220mila euro. Grande soddisfazione è stata espressa da parte di tutti. Il sindaco ha parlato di "un segnale di pace per il mondo che parte da questo piccolo paese, simbolo di accoglienza".