Un mattone impastato artigianalmente, inciso e cementato sul Ponte del Diavolo che affaccia su quel canyon di Civita dove trovarono la morte dieci persone affinché nessuno dimentichi e si faccia più attenzione in futuro.
I giovanissimi del reparto “Alisei” del gruppo scout “Cassano 1” hanno voluto lasciare questo segno del loro passaggio in un momento cardine dell’anno scout. Un piccolo gesto per ricordare, a distanza di qualche mese, le vittime della tragedia delle gole del Raganello dello scorso agosto. I rover e le scolte hanno costruito il loro mattone artigianalmente, impastandolo alla vecchia maniera. Vi hanno inciso sopra la scritta “per non dimenticare” e lo hanno attaccato al Ponte del Diavolo, meta ambita di chi visita Civita.
«L’idea è partita proprio dai giovani del “Reparto R/S” – spiega uno dei capi scout Andrea Selvaggi – e l’amministrazione comunale civitese ha accolto la nostra iniziativa. I nostri piccoli ragazzi stanno facendo il tradizionale campo invernale al santuario della Madonna della Catena poco fuori dalle porte della città e venerdì hanno fatto questa escursione raggiungendo a piedi il Ponte del Diavolo apponendo il mattone». Un piccolo gesto lodevole che riaccende l’attenzione su Civita e sulle morti bianche di quel dannato lunedì 20 agosto quando la piena del torrente Raganello spazzò via decine di persone che stavano facendo canyoning spezzando la vita a dieci di esse. Una ferita ancora aperta sulla quale gli inquirenti sono ancora a lavoro per dare nomi e volti ai presunti responsabili di una sciagura che si sarebbe potuta evitare se solo si fosse operato in sicurezza.
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