Abuso d’ufficio è il reato indicato (assieme a «quant’altro sia ravvisabile quale condotta penalmente rilevante») dal sindaco Mario Occhiuto nella denuncia presentata nelle settimane passate ai procuratori della Repubblica di Roma e Cosenza, e per conoscenza al consiglio superiore della magistratura e al ministro dei beni culturali. L’istanza del primo cittadino è legata ai lavori di demolizione dell’ex Jolly per realizzare al suo posto il Museo di Alarico. L’esposto è aperto da un’introduzione storica che cita i pareri di Edoardo Galli e Marina Mattei sulla morte in città di Alarico. Dopodiché Occhiuto passa all’attacco, ipotizzando la creazione d’un «circuito finalizzato all’opposizione aprioristica ed ideologica. A sentire il denunciante, si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola, «si starebbe tentando di inquinare una progettualità tanto ambiziosa». Nella denuncia sono poi messe nero su bianco le presunte pressioni che avrebbe ricevuto il funzionario della Provincia responsabile del procedimento per il nulla osta paesaggistico. Ha riferito al sindaco di «essere stato contatto e di avere ricevuto pressioni» da un funzionario ministeriale «al fine di non procedere al rilascio del nulla osta».