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Incendio ad un resort di Sibari, il proprietario: "Senza Stato mollo"

Uno dei locali di Luigi Sauve andati a fuoco

«E' stato bravissimo, ha fatto uno slalom perfetto e ha eluso tutte le telecamere, chi ha appiccato gli incendi. Assolutamente conosce bene il posto». Lo dice Luigi Sauve, l’imprenditore che ha apertamente denunciato il disinteresse delle istituzioni dopo che le sue strutture turistiche, a Sibari, che offrono circa tremila posti letto e impiegano 500 persone d’estate, sono state fatte oggetto di alcuni atti intimidatori: distrutte una sala ristorante e anche la lavanderia. Inoltre è stata danneggiata l’auto di un collaboratore.

«Ci sono danni per almeno sei-settecentomila euro - dice Sauve, sconsolato - e non sappiamo neanche quando le strutture saranno dissequestrate». «Siamo in un posto con enormi potenzialità turistiche, potremmo essere la California d’Europa, ma siamo sottovalutati - dice Sauve - e c'è bisogno che finalmente le istituzioni se ne occupino seriamente, e non a chiacchiere». «In questi ultimi 10 anni non ho mai ricevuto richieste estorsive, - dice Sauve - anche se negli anni ne ho visto di tutti i colori, e ho sempre denunciato puntualmente».

«Ma se sento che arrivano 4 o 8 nuovi carabinieri - conclude l’imprenditore - sorrido: è solo un palliativo, ci vuole ben altro». Sauve ha organizzato, per lunedì 4 febbraio, l’evento «#SenzaStatoMollo!!» per invitare tutti a firmare un «Patto della legalità per la Sibaritide».

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