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Inaugurato l’anno accademico del Polo universitario penitenziario dell’Università della Calabria

Lo studio come opportunità per dare inizio ad una nuova vita, possibilità di acquisire nuove conoscenze e orizzonti culturali che danno forza e contenuto ai percorsi di recupero, aprendo nuove prospettive.

Con questi obiettivi il rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci, ha fortemente voluto la realizzazione di un Polo universitario penitenziario che oggi è stato ufficial-mente avviato, con l’inaugurazione dell’anno accademico presso la Casa di Reclusione di Rossano.

«Questa è una giornata simbolo - ha detto Crisci - che identifica la fine di un percorso e l’inizio di uno nuovo: finisce la fase delle iniziative spot e parte la fase strutturata. Con la nascita del Pup, onoriamo quella che è la terza missione, uno dei punti fondamentali dei nostri compiti istituzionali e formativi, ovvero essere sul territorio per aiutare a costruire un tessuto culturale diverso. Per questo ringrazio in maniera particolare il professor Piero Fantozzi che è stato il motore di questa iniziativa”.

“Per gli studenti detenuti non si tratta soltanto - ha detto ancora il rettore - di avere un riscatto sociale, ma si tratta di una sfida con se stessi. Studiare in carcere richiede soprattutto motivazione e una grande forza di volontà. Insisterò - ha promesso in conclusione Crisci - con gli altri rettori cala-bresi affinché un Polo simile sia fondato anche nelle loro università”.

Sono in tutto 16 i detenuti, divisi tra i carceri di Rossano, Paola e Castrovillari, che si sono iscritti ai corsi di laurea dell’Unical, di cui sei in questo anno accademico, con scelte che si concentrano maggiormente nei corsi di laurea del settore politico, sociale, economico, umanistico.

 

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